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Lego Serious Play: il metodo che fa giocare in azienda

Dare forma al pensiero con i mattoncini facilita la comunicazione e aiuta a risolvere problemi complessi sia a livello individuale che in team
Lego Serious Play, cos'è e come funziona
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Signori siamo seri, ora si gioca! I mattoncini della Lego entrano in azienda e lo fanno a pieno titolo con il metodo uscito proprio da Billund in Danimarca, dove i super famosi blocchetti di plastica sono nati. Si chiama Lego Serious Play ed è la metodologia inventata alla fine degli anni Novanta da un team guidato da Robert Rasmussen, ex capo della divisione Educational di Lego. «Dare forma al proprio pensiero facilita la comunicazione e aiuta a risolvere problemi complessi sia a livello individuale che in organizzazione e team», così lo spiega Alfredo Rabaiotti, formatore certificato del sistema e a capo della Becom di Brescia.

«Rasmussen - dice ancora Rabaiotti - aveva creato un’enciclopedia perché i bambini potessero, con il Lego, dare forma alle proprie idee. Con le dovute modifiche ha duplicato il progetto per aiutare i grandi a costruire una visione delle proprie aziende, passando per la metafora realizzata con i brick, appunto». Insomma, dalle parole, spesso nemmeno espresse, ai fatti con il coinvolgimento di tutti i partecipanti. «Troppo spesso nelle riunioni succede che l’80 per cento di quel che viene detto sia appannaggio del 20 per cento di chi partecipa - spiega ancora l’amministratore unico di Becom -. Ecco, con questo metodo non può accadere perché il coinvolgimento è totale, si lavora in modo sincronico ed empatico, cadono le maschere. Insomma, si valorizza il capitale umano».

Arrivato in Italia negli anni scorsi, in questi giorni a Brescia è nato il primo hub di facilitatori, si chiama Brick Legacy, ed è stato presentato al Csmt (Centro servizi multisettoriale e tecnologico). «Perché qui? Direi che non poteva esserci culla migliore - spiega Riccardo Trichilo, presidente e Ceo della società al 48% di capitale pubblico -. La contaminazione fra diverse competenze e campi sta nel nostro Dna: siamo un incubatore di idee, valorizziamo e promuoviamo ricerca, trasferimento tecnologico, formazione. Le aziende hanno bisogno di condivide di più, di aumentare la consapevolezza, di eliminare le divisioni che ancora esistono al loro interno fra i diversi settori. Soprattutto in tempi difficili, questa è una delle chiavi del successo. Certo, poi, occorrono creatività e idee che escano dagli schemi, ma senza un team affiatato non si va da nessuna parte».

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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