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L’azienda in casa con realtà aumentata cloud e cobot

Ecco come le soluzioni smart ideate da Ingest durante il lockdown possono aiutare la ripresa
Sala Libretti senza pubblico: gli incontri Impresa 4.0 in diretta streaming e poi su Teletutto
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Cobot, smart working, business intelligence. E ancora, realtà aumentata, sistemi in cloud, simulazioni di processo virtuali. Sono solo alcune delle soluzioni smart che le aziende hanno ideato e adottato per reagire al lockdown imposto dall’emergenza sanitaria da coronavirus. Sempre più digitale. Il blocco totale ha accelerato, di molto, la trasformazione digitale delle imprese italiane, rendendola di fatto una condizione indispensabile per sopravvivere in un contesto senza precedenti, ma anche per riuscire a ripartire in questa fase 2 appena iniziata.

«Nel giro di due settimane i piani di tutti sono stati sconvolti. In pochissimo tempo ci siamo attivati per portare gli uffici fuori dalle aziende, direttamente in casa. Un’operazione mai fatta prima, in modo così massiccio e rapido. Ma che ci dice che, ancora oggi, l’adattamento e una visione dinamica sono necessari per riprendere le attività». Ne è convinto Dario Ghirardi, project manager di Ingest, dopo aver sperimentato per due mesi una soluzione Microsoft che permette di organizzare e gestire i dati aziendali in modo integrato e sicuro tramite il web.

«Per lavorare in smart working occorrono connessioni sicure, hardware, backup veloci, cloud e un monitoraggio continuo del flusso delle informazioni, anche da smartphone» ha spiegato mercoledì scorso all’evento in Sala Libretti «Smart solutions. L’interconnessione che trasforma le Pmi» organizzato proprio da Ingest. L’azienda di Sarezzo ha infatti messo a punto un sistema di pianificazione selettiva della produzione sfruttando Microsoft Dynamics 365 Business Central, che permette di simulare la produzione in base alle scorte in magazzino, con un controllo sia sui materiali sia sugli ordini.

Proprio la semplificazione delle operazioni è la chiave di volta su cui si regge la ripartenza caratterizzata dal rispetto della distanza fisica di sicurezza all’interno di uffici e fabbriche. Su questo fronte, una soluzione arriva dai co-bot di magazzino: assistenti virtuali, che rendono facile e smart il processo di approvvigionamento. Ingest ha realizzato una sua versione basata su Azure, cloud di Microsoft, capace di individuare gli articoli, verificarne la giacenza in magazzino ed elaborare gli ordini dei fornitori in modo del tutto automatico.

«Si tratta di operazioni lineari, che possono essere svolte dal co-bot. L’intelligenza artificiale integrata permette anche altri servizi, come l’analisi predittiva e la conversazione con le persone - ha spiegato lo sviluppatore di Ingest Francesco Lanzi in collegamento da remoto con Sala Libretti -. È una soluzione valida perché aiuta a limitare al massimo l’interazione fra persone». Realtà aumentata e virtuale. Ma le novità possibili per le Pmi non si fermano qui. I progetti della ETT Solutions di Genova, illustrati mercoledì scorso, dimostrano infatti i vantaggi dell’uso di realtà aumentata e virtuale nel marketing, nelle vendite e anche nella produzione.

«Normalmente attribuiamo queste tecnologie immersive all’entertainment o ad ambiti come il turismo - ha osservato Giorgio Genta di ETT -. Invece offrono opportunità in fabbrica». Un esempio viene da un progetto in cui la realtà aumentata è usata per il controllo qualità: una app che, incrociando le riprese di una telecamera e i modelli su Autocad conservati nei server aziendali, è in grado di segnalare errori di fabbricazione di un pezzo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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