La tecnologia incontra l’arte con gli Nft e le opere di Valeriya
Le tecnologie e la società sono destinate a incontrarsi, a ibridarsi e connettersi fra di loro sempre di più. Si prenda come esempio la blockchain, prima limitata all’universo delle criptovalute, ora in rapida diffusione in diversi ambiti quali quelli del gaming, della logistica aziendale, dell’agricoltura e persino dell’arte.
Gli Nft, i non-fungible token che certificano in modo immodificabile sulla catena di blocchi l’unicità di un determinato prodotto, hanno invaso il mondo delle opere artistiche, giungendo a contaminare anche Brescia. Valeriya Georgieva, 35enne di origine bulgara ma nel territorio bresciano per amore, grazie agli Nft è riuscita a conciliare due delle sue passioni, quella per la tecnologia e per quella per il disegno.
«Fin dal 2011 mi occupo di informatica e ho lavorato con alcune delle più grandi aziende mondiali del settore It - racconta Valeriya -. Nel 2018 ho invece cominciato ad avvicinarmi al mondo dei bitcoin e della blockchain, un settore in enorme espansione e che si è definitivamente allontanato da quell’aura di ribellione anti-sistema che lo circondava nei primi anni di vita».
Il Covid, insieme alla necessità di grandi capitali per avviare un’attività strutturata, hanno però spinto la donna a percorrere però anche altre strade. «Durante i vari lockdown ho organizzato una serie di webinar, che da pochi racconti sono presto diventati 26, su tema blockchain e con ospiti da tutto il mondo - racconta -. Il sito sul quale sono caricati i video l’ho creato io stessa. È open source, in modo che chiunque possa utilizzarne il codice».
Parallelamente Valeriya ha continuato a coltivare la sua passione per il disegno, «non sono un’artista e non ho studiato per esserlo» precisa, coniugando però anche questa con la tecnologia. Oltre a dipingere in digitale infatti, la 35enne ha creato una galleria online dove è possibile ammirare e acquistare le sue creazioni. Il tutto rigorosamente con pagamento in bitcoin.
La modalità di funzionamento è simile a quella di Ebay: viene fissato un prezzo iniziale e gli interessati possono rilanciare fino ad accettazione da parte della venditrice. Ciò che viene acquistato è un’opera certificata in Nft (che gira sul sistema di sidechain di bitcoin chiamato Liquid), unica, non replicabile e non replicabile in alcun modo. Il codice infatti è univoco, scritto nella catena di blocchi e facilmente verificabile nella sua autenticità.
«Al momento questa è solo una passione ma sogno di creare davvero una galleria d’arte totalmente digitalizzata, magari sfruttando le potenzialità del metaverso che permette di vivere nella dimensione sensoriale fisica un’esperienza che nasce immateriale - spiega Valeriya -. Sono infatti convinta che questa tecnologia, così come la blockchain o la realtà virtuale, entreranno nelle nostre vite molto presto e in modo pervasivo. È un dato di fatto e bisogna subito capirlo per poterle accogliere e controllare con spirito critico ed etica».
A suo parere infatti «la tecnologia non è giusta o sbagliata ma un mero mezzo, che a seconda dell’uso può essere più o meno utile, più o meno positiva. Credo però sia normale temere ciò che non si conosce». Servono perciò educazione digitale e «volontà di mettersi in gioco, senza preconcetti. Io non sono una sostenitrice della tecnologia a prescindere, perchè sono certa che la sua funzione possa essere benefica solamente se i rapporti fisici tra le persone sono saldi e sani. Dove le persone stanno bene allora anche la tecnologia è buona».
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