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La rivoluzione 5G cambierà le modalità della fabbrica digitale

La nuova tecnologia può dare enormi vantaggi, ma è necessaria la formazione per saperla ben governare
La nuova tecnologia sarà utilissima per la gestione dei processi produttivi
La nuova tecnologia sarà utilissima per la gestione dei processi produttivi
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5G: poche persone ancora lo utilizzano, ancor meno sono le aziende, le realtà che da questa tecnologia possono trarre i vantaggi maggiori. E per cercare di capire di cosa si tratta vale la pena provare a partire proprio da qui, dagli attori economici. Il 5G, ovvero 5th Generation, altro non è che una nuova tecnologia per la trasmissione di dati in grado di utilizzare diversi tipi di comunicazione (enhanced Mobile Broadband, massive Machine Type Communications e Ultra-Reliable Low Latency Communications) che garantiscono performance fino a poco tempo fa impensabili.

Il 4G infatti impallidisce dinanzi all’ultimo arrivato: il 5G ha una velocità di trasmissione che può raggiungere i 20 gigabit per secondo, fino a 100 volte in più rispetto alla tecnologia precedente. Enorme la differenza anche in termini di latenza, cioè l’intervallo di tempo che intercorre fra l’input al sistema l’output, che per il 5G è pari a pochi millisecondi quando in precedenza si aggirava attorno ai 40-50. Impressionante anche l’affidabilità, quasi infallibile, quasi quanto quella garantita dalla trasmissione via cavo. Una rivoluzione enorme che avrà un impatto fortissimo nelle aziende manifatturiere di tutto il mondo e che darà una spinta decisiva verso la fabbrica digitale.

«Questa tecnologia rappresenta un grande miglioramento rispetto al wi-fi, in termini di velocità, latenza e affidabilità - conferma Giuseppe Pace, amministratore delegato di Exor International, azienda veronese che produce componenti elettronici e ioT e che da alcuni mesi sta sperimentando il 5G all’interno di alcuni reparti -. Abbiamo avviato il nostro percorso su impulso del nostro partner Intel e in collaborazione con Tim, installando e implementando in pochi mesi antenne e sistemi di trasmissione. I risultati sono decisamente incoraggianti, anche a fronte di investimenti non astronomici».

Secondo Pace, ospite insieme a Michele Bonfiglioli di un webinar sul tema 5G e Lean factory organizzato da InnexHub (direttore Marco Libretti), è proprio la fabbrica, intesa come area di produzione, a ricevere i maggiori benefici. Perchè se è vero che già ora molti reparti produttivi delle aziende sono connessi e trasmettono dati, grazie al 5G è possibile creare una vera e propria rete che, oltre a comprendere robot e macchine industriali, abbraccerebbe tutta la sensoristica, i dispositivi mobili e qualsiasi altra tecnologia presente in azienda.

Come sempre però, oltre ai vantaggi, è necessario analizzare anche quelle che possono essere le criticità. Una fabbrica 5G richiede competenze professionali di alto livello, trasversali tra elettronica, informatica e meccanica, difficili da reperire nel mercato del lavoro italiano. C’è poi tutta la grande partita della sicurezza dei dati: la loro grande produzione e messa a disposizione richiede necessariamente un sistema diffuso e integrato di cybersecurity che li metta al sicuro da potenziali attacchi. Per ricapitolare perciò quando si parla di 5G non c’è nulla di misterioso o di strano. Il 5G altro non è che una nuova tecnologia, che come altre può dare, a patto che la si sappia governare, enormi vantaggi per creare la fabbrica digitale del domani.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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