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La pellicola che uccide i batteri e «salva» i nostri smartphone

Un premio alla tesi di Giulio Benetti del centro I-Lamp della Cattolica
Giulio Benetti, autore (con altri colleghi) della ricerca - © www.giornaledibrescia.it
Giulio Benetti, autore (con altri colleghi) della ricerca - © www.giornaledibrescia.it
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Nuovi materiali e nanoscienze sono tra le discipline che negli ultimi tempi stanno maggiormente attirando l'attenzione del mondo industriale. L'utilizzo di molecole innovative o sfruttate su scala atomica sta infatti aprendo orizzonti prima impensabili, in grado di fornire soluzioni tecnologiche sempre più performanti.

Anche Brescia è coinvolta in questa rivoluzione dei materiali, con il centro I-Lamp dell'Università Cattolica del Sacro Cuore (Interdisciplinary Laboratories for Advanced Materials Physics diretto dal professore Luca Gavioli) come fulcro. Proprio da questo laboratorio arriva la rivoluzionaria tesi che vede Giulio Benetti come primo autore (affiancato da Emanuele Cavaliere, Adalberto Canteri, Giulia Landini, Gian Maria Rossolini, Luca Pallecchi, Mirco Chiodi, Margriet J. Van Bael, Naomi Winckelmans, Sara Ball e da Gavioli), dal titolo «Sintesi diretta di rivestimenti antibatterici basati su nanoparticelle a due elementi».

La ricerca, portata avanti dal centro di via Musei in collaborazione con l'università di Lovanio (Belgio), si è aggiudicata il secondo premio assegnato dalla rivista scientifica APL Materials edita dall'American Institute of Physics, uno dei punti di riferimento mondiali in campo scientifico. «Lo studio è finalizzato alla ricerca di uno strato molto sottile che abbia proprietà antibatteriche e che al contempo presenti caratteristiche di durabilità e resistenza all'usura - spiega Giulio Benetti -. Nell'articolo ho spiegato come un film di argento e titanio, il primo fornisce l'attività antibatterica mentre il secondo funge da mediatore di adesione, presenti caratteristiche eccellenti per l'applicazione in campo industriale».

Si pensi ad esempio alle peculiarità richieste per le maniglie delle porte, i sanitari, gli utensili ospedalieri o i contenitori per alimenti, tutti prodotti che necessitano di una prolungata attività nel tempo. Tale ricerca ha già destato l'interesse di diverse realtà produttive, che hanno manifestato la volontà di investire nel progetto allo scopo di valutarne gli impatti concreti. Nel frattempo Giulio Benetti si gode il momento di successo. Il secondo posto gli garantisce infatti, oltre ad un premio di 500 dollari e ad un attestato, la possibilità di pubblicare gratuitamente su Apl Materials un altro articolo nel corso del 2018.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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