In Italia diminuisce il consumo di gas ma aumentano le emissioni di CO2
Consumi di gas in decisa diminuzione, consumi elettrici giù ma emissioni di CO2 in aumento. Incrociando le ultime rilevazioni effettuate da Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) ed Eurostat il quadro energetico dell’Italia risulta essere contraddittorio.
Partiamo dal primo elemento, l’utilizzo di gas. Secondo l’Ufficio statistico dell'Unione europea nel periodo agosto-novembre 2022 l’utilizzo di gas nel nostro Paese è diminuito del 14,7%, in linea con l’obiettivo che i Paesi dell’Unione europea si sono dati a marzo 2023, cioè tagliare i consumi di gas del 15% per far fronte alle difficoltà di approvvigionamento legate in primis alla guerra in Ucraina. Complici anche temperature miti il nostro Paese risulta perciò sulla giusta strada, sebbene al di sotto della media continentale.
In Europa infatti la diminuzione è stata in media del 20,1%, con enormi cali in Finlandia (-52,7%), Lettonia (-43,2%) e Lituania (-41,6%), Paesi questi fortemente dipendenti energeticamente dalla Russia. In controtendenza invece Malta e Slovacchia, dove addirittura sono stati registrati aumenti del 7,1 e del 2,6%. Una notizia questa che si riflette anche sul prezzo del gas, sceso il 23 dicembre a 82,9 euro al megawattora sul mercato Ttf di Amsterdam, cifra addirittura più bassa di quella registrata prima dell’invasione russa dell’Ucraina.
Il minor utilizzo di gas è stato compensato con un più largo ricorso a fonti quali petrolio e carbone, in crescita rispettivamente dell’8% e del 47%. Parallelamente le rinnovabili sono diminuite dell’11%, a causa di una riduzione dell'idroelettrico che solare ed eolico non sono riusciti a compensare.
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