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Il Patent Box, l’agevolazione dimenticata da troppe aziende

Sgravi per chi investe in marchi e brevetti Convegno promosso dalla Nassini & Associati
In sala. Grande partecipazione in Ubi Banca
In sala. Grande partecipazione in Ubi Banca
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Si è tenuto nei giorni scorsi in Ubi Banca il convegno sulle regole del Patent Box organizzato dallo studio Nassini & Associati, promosso da Ubi Banca e con il patrocinio dell’Aib. Tema di grande attualità e ad oggi relativamente poco sfruttato dalle aziende. Il Patent Box è, infatti, il pacchetto di agevolazioni che prevede la detassazione di parte dei redditi realizzati grazie all'uso di brevetti, processi industriali codificati o software protetto da copyright, i cui presupposti possono comportare investimenti anche di poche decine di migliaia di euro per la registrazione di marchi e brevetti.

Vediamo in dieci punti di cosa si tratta.

  1. Cosa è il Patent Box? È un incentivo fiscale che premia le imprese che investono in marchi, modelli, disegni, know-how, i così detti intangibile.
     
  2. Quali sono le imprese che vi possono accedere? Imprese di qualsiasi dimensione (siano esse società di persone o di capitali, o imprese idividuali) dal fatturato di pochi centomila euro in avanti che producono redditi e che abbiano investito in marchi, modelli, brevetti e tecnologia.
     
  3. In cosa consiste l'incentivo? Detassa la parte di sovra reddito generata dall'utilizzo dell'intangibile.
     
  4. Quanto dura? Si tratta di una legge definitiva che è entrata in vigore per l'esercizio 2015 e seguenti che comporta un accordo con l'Agenzia delle Entrate (il cosiddetto ruling) per una durata di 5 anni rinnovabili alla naturale scadenza.
     
  5. Quanto detassa? Si può avere un risparmio fiscale che può raggiungere quasi il 50% dell'imposta versata per ogni esercizio.
     
  6. Qual è l'iter per ottenerlo? Bisogna presentare copiosa documentazione all'ufficio preposto (vi sono solo due sedi, una a Milano e l'altra a Roma) e con un contraddittorio che è estremamente rigoroso e si tiene con funzionari che oggettivamente conoscono la materia; contenzioso in cui si definisce il contenuto del contratto, vale a dire la percentuale del reddito da defiscalizzare.
     
  7. Una peculiarità della norma? Questa norma è completamente disgiunta dalle attività ispettive degli uffici, proprio perché in essa sono i numeri che contano, cioè i dati di bilancio, non norme fiscali più o meno fumose e di dubbia interpretazione che vedono nettamente contrapposti gli interessi dei contribuenti da quelli del fisco. Questi sono i lati positivi.
     
  8. Quali sono gli obblighi e gli oneri per le aziende? 1) Ci deve essere all'interno dell'azienda un minimo di cultura gestionale; 2) Bisogna predisporre le informazioni necessarie basandosi su dati oggettivi e dimostrabili, perciò significa che bisogna dedicarci del tempo; 3) Bisogna essere assistiti da professionisti che conoscano la materia e che sappiano indirizzare, predisporre, dimostrare e difendere le tesi del cliente nel contradditorio con il fisco; 4) Tutto questo è un onere ed ha un costo, ma esso è ampiamente coperto dal beneficio fiscale (parliamo di detassazione secca ed automatica).
     
  9. Perché se ne parla solo ora a tre anni dall'entrata in vigore? La risposta è semplice: occorreva approfondire una norma conoscendola non solo in via teorica, ma illustrandola solo dopo aver maturato "sul campo" la sua applicazione.
     
  10. Gli obiettivi del Patent Box? Riportare in Italia i marchi e i brevetti parcheggiati presso società estere e così beneficiare della detassazione delle royalties. Ma c'è tuttavia una chiave di lettura migliore e cioè che il legislatore abbia voluto incentivare le imprese che investono non solo in beni materiali ma abbia voluto premiare coloro che investono in beni immateriali, beni che raramente trovano posto nei nostri bilanci.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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