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«Il grande reset», bel titolo per un vecchio film?

Davos 2021 ha già fissato l’agenda per il summit dei Grandi post-Covid. C’è qualche speranza
A Davos, in Svizzera, ogni anno si tiene il World Economic Forum - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
A Davos, in Svizzera, ogni anno si tiene il World Economic Forum - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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«The Great Reset». Hanno deciso di chiamarlo così il summit di Davos 2021 in agenda a gennaio. Appuntamento che riunisce da 51 anni in questo paesetto svizzero i Grandi del mondo, qui chiamati a confrontarsi, a dare indicazioni, suggerimenti, visioni. Politici, scienziati, opinion makers, miliardari, persone che a titolo diverso sono reputate meritevoli di dire qualcosa di sensato.

È il Wef-World Economic Forum, il mondo che qui si riunisce per discutere del Mondo dopo la Grande Paura, l’Enorme Pandemia con l’attesa che, a gennaio, si possano tenere i lavori dal vivo, anche se è stato annunciato saranno collegate 400 città. E il titolo di Davos 2021 (che copia quello del libro di Richard Florida, 2010) sarà quello ricordato: the great reset, il grande reset, il grande riavvio potremmo propriamente tradurlo.

Per dove? Riavvio per dove, vien subito da chiedersi. Cancellare e ripartire per dove, con chi, che cosa lasciamo perdere e cosa ci immaginiamo di raggiungere. Quale dovrà essere - questo il sotteso del titolo - il possibile nuovo mondo per immaginarci una vita un po’ migliore per tutti, un po’ più giusta, un po’ più sana, se non a prova di Covid certamente meno a rischio. «Per un futuro più equo e sostenibile», ricorda il comitato organizzatore del Wef.

«The great reset vuole essere un impegno a ricostruire assieme e con urgenza le fondamenta del nostro sistema economico e sociale per un futuro più equo, sostenibile e resiliente. Serve un nuovo contratto sociale incentrato sulla dignità umana, sulla giustizia sociale e dove il progresso sociale non sia in ritardo rispetto allo sviluppo economico». «Abbiamo un solo pianeta - continua il Wef - e adesso sappiamo che il cambiamento climatico potrebbe essere il prossimo disastro globale. Dobbiamo de-carbonizzare l’economia nella stretta finestra che ancora ci resta». Pare di leggere, sia detto senza ironia alcuna, un appello di Greta o una nota di papa Francesco. Sono temi e toni non usuali per il Wef, il segno che - per davvero - il Covid ha smosso qualcosa. E quindi si vedrà, a gennaio, se c’è sostanza o se il Grande Reset è solo un bel titolo sotto un vecchio film.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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