Il gigante e la bambina: Sfida-Italia va al Km Rosso
Polo dell'innovazione e della ricerca, esempio lampante dei frutti che può generare una collaborazione tra più attori. Il parco scientifico e tecnologico Kilometro Rosso di Bergamo è da anni un faro in Lombardia, un luogo che attrae menti e risorse come pochi altri in Italia. La vicinanza all'uscita dell'autostrada A4 è strategica, così come strategico è il trovarsi al centro esatto della regione.
Parco scientifico e tecnologico. Di notevole impatto è anche la struttura, una grande e suggestiva muraglia rossa che non può certo passare inosservata. Ma la volontà della Sei Consulting, società di consulenza strategica e manageriale, di organizzare per la terza volta in questo luogo il tour delle tecnologie abilitanti, percorso di avvicinamento all'hub Sfida Italia 4.0, può essere vista anche sotto un'altra luce.
Se il Kilometro Rosso è un punto di riferimento tecnologico e organizzativo per tutto il territorio (anche quello nazionale), perché i 1000 metri quadrati del polo di Flero non potranno in futuro svolgere, seppur con le debite proporzioni, la stessa funzione? Tre minifabbriche. È ormai prossima infatti l'inaugurazione dell'hub (tra fine ottobre e inizio dicembre), un'area dove i princìpi dell'Industria 4.0 e le loro applicazioni tecniche si fonderanno. Tre mini fabbriche verranno ricreate nel capannone di via Quinzano 23/a, così da poter seguire il processo produttivo dall'inizio alla fine.
Ed è qui che entra in gioco anche il Kilometro Rosso, un gigante sulla cui spalla si può vedere ancora più lontano. «Sfida 4.0 permetterà di capire a cosa servono nel concreto le nove tecnologie abilitanti - ha spiegato Massimo Trebeschi, consulente senior della Sei Consulting, durante l'incontro al parco tecnologico bergamasco -. Dai cloud alla realtà aumentata fino ai big data, tutto è applicabile da tutti a dei costi decisamente contenuti. Le tecnologie 4.0 ci sono infatti già da tempo solo che ora è giunto il momento di applicarle».
Per le Pmi. Tra il pubblico presente nella sala Acqua del Kilometro Rosso, in larga parte imprenditori del territorio bergamasco, erano tanti coloro che non avevano mai preso parte ad un incontro sulla quarta rivoluzione industriale. E come a Bergamo, così in tutta Italia non è scontato che le Pmi sappiano cosa s'intenda quando si parla di digitalizzazione all'interno di un'azienda. Questa la sfida, ripresa anche nel nome, che l'hub tecnologico della società guidata da Ivan Losio si è caricata sulle spalle, con una buona dose di coraggio, con investimenti importanti (circa 2 milioni tra fondi propri e non) e grazie al sostegno di 25 aziende: Giustacchini Printing, Lonati, Metal Work, Stain, Tiesse Robot, e del resto d'Italia, Allmag, Alma, Able Tech Arxivar, Board, E e K Automation, Sintesia KanbanBox, Utp Vision, Tilak e Regola (le altre offrono prodotti e servizi complementari per il funzionamento del polo tecnologico).
In veste di partner le società stanno aiutando anche nella strada che porterà alla nascita ufficiale di Sfida 4.0, girando la Lombardia per promuovere i loro prodotti che verranno applicati all'interno dell'hub. La Stain srl di Brescia e la Able Tech Arxivar srl di Montichiari sono state protagoniste dell'ultimo appuntamento, la prima con il software Mes (Manufacturing Execution System) di controllo della produzione, la seconda con il proprio programma di gestione dei processi aziendali. «La nostra presenza all'interno di Sfida 4.0 è dettata dalla volontà di partecipare a questo vero e proprio incubatore tecnologico - ha sottolineato Claudio Morbi, amministratore delegato della Stain -. Il fatto di poter toccare con mano l'industria 4.0 è un buon viatico per approfondire le sue applicazioni e le tecnologie connesse. Specialmente per le piccole e medie aziende».
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