Il 4.0 dopo-elezioni: non buttiamo il bambino con l'acqua sporca
Dopo le elezioni che fine farà Industria 4.0? Vedremo. I dati dicono ed annunciano che lo shock ideato dai Governi precedenti per mettere benzina sul debole fuoco dell’innovazione italiana sta funzionando. Ovviamente tutti sappiamo che incentivi forti non possono essere infiniti, ma non sarebbe poi una bestemmia immaginare, ad esempio, che pur se attenuati, possano restare ancora per qualche anno. Vedremo, appunto.
Ci sono almeno tre considerazioni da fare sul futuro prossimo.
1. Per quel che riguarda la tecnologia, ovviamente (è banale dirlo) non sarà il cambio di un Governo a fermare quel che c’è in atto. Il digitale con le tecnologie annesse andrà per la sua strada. Le aziende italiane per la gran parte (certamente le maggiori) si stanno attrezzando. E con o senza gli incentivi andranno avanti. Un esame sereno di quel che sta accadendo sui mercati, però, dovrebbe essere d’obbligo per il futuro Governo, di qualsivoglia colore sarà. I numeri, ripetiamo, dovrebbero consigliare di non buttare, come si dice, il bambino con l’acqua sporca.
Seconda considerazione. Per quanto riguarda gli incentivi automatici, l’idea del ministro Carlo Calenda di utilizzare recuperi fiscali automatici e di non ricorrere a bandi è stata vincente. Super e iperammortamento, così come il credito d’imposta in ricerca e sviluppo o quello previsto dalla nuova Sabatini, ma anche il più recente bonus per la formazione 4.0, sono tutti incentivi ai quali possono accedere tutti quelli che soddisfano i requisiti previsti, nella maggior parte dei casi con una semplice autocertificazione. È stata proprio questa semplicità a decretare il successo della corsa ad investire, quel che ha convinto molte aziende a dirsi: il momento è questo.
Per quel che riguarda invece la politica in senso stretto (terza considerazione) appare difficile immaginare una inversione ad U di chi andrà a governare. In questi anni ci si gioca il futuro dei prossimi decenni. Il nuovo che arriverà a palazzo Chigi (se nuovo sarà) si riserverà qualche ritocco ma la sostanza non potrà toccarla: a tutti noi fa bene un’industria avanzata. A maggior ragione, valutando complessivamente i dati, considerando che con i fatturati stanno aumentando anche i posti di lavoro. Vero è, peraltro, che, a parte il centro-sinistra, gli altri schieramenti (oggi vincenti) nel loro programma poco o nulla sul tema hanno detto. Ma c’è sempre la ragionevole speranza che, una volta al timone e una volta valutati i dati, un ragionamento sensato possa emergere. Vedremo, appunto.
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