I robot non sono nemici: in fabbrica lavoreranno insieme a noi
Uomini e robot insieme, fianco a fianco, nel quotidiano lavoro industriale: una rivoluzione che potrebbe diventare realtà a partire dal 2022 grazie al progetto tutto italiano «Rossini», pensato dall'azienda modenese Crit, che ha ottenuto un finanziamento dall'Ue di 7,8 milioni di euro all'interno dei programmi Horizon 2020.
Specializzata nello sviluppo di progetti di ricerca, Crit intende lanciare sul mercato una tipologia di braccio robotico progettato per la collaborazione con l'uomo, capace di superare il conflitto tra sicurezza ed efficienza. E l'idea ha convinto Bruxelles, che ora sta monitorando e incoraggiando la realizzazione del progetto. «La chiave del successo della nostra iniziativa non è solo l'innovatività, ma anche la completezza dei partner con cui lavoriamo, la vastità dei casi d'uso a cui ci rivolgiamo e l'attenzione al fattore umano», ha spiegato il project manager di Crit, Nicola Raule, giunto nella capitale belga per illustrare lo stato di avanzamento del progetto a un anno dall'avvio dei lavori.
«Rossini» è nato su richiesta di Datalogic, leader nel settore dei sensori con sede a Bologna, e coinvolge altre 11 aziende da 7 diversi Stati membri, da Whirpool a Schindler, passando per Ima. L'obiettivo è dare origine a una nuova generazione di applicazioni rivoluzionando il mondo della robotica collaborativa. Grazie ai sensori integrati, la piattaforma «Rossini» sarà per esempio capace di aiutare gli operatori in una serie di azioni meccaniche come lo spostamento di oggetti pesanti o la saldatura di alcune componenti, aumentando la velocità di lavoro, ma anche la sicurezza.
«Questo progetto vuole ribaltare il paradigma negativo sui robot e la tecnologia che ruberanno il lavoro agli uomini, dimostrando che la cooperazione sarà invece in grado di aiutarli, rendendo le operazioni industriali meno usuranti o ripetitivo», conclude Raule.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato