GdB & Futura

I Big Data non salveranno l'Italia, ma il loro mercato vale oro

Il settore della raccolta e dell'analisi dei dati è lievitato al ritmo del 21% annuo. Il manifatturiero è il secondo ambito a beneficiarne
Big Data Analytics, un mercato in fortissima crescita - Immagine tratta da www.osservatori.net
Big Data Analytics, un mercato in fortissima crescita - Immagine tratta da www.osservatori.net
AA

I Big Data non salveranno il mondo, forse. E probabilmente neppure l'Italia. Ma una cosa è sicura. Sono una delle leve della crescita del sistema economico globale e del sistema Paese in dettaglio.

La strategia di un'impresa e di interi comparti economici, oggi come oggi, non può più prescindere dall'analisi che la raccolta di grandi volumi di dati relativi ad un settore produttivo, ai consumi, a specifici fenomeni o tendenze rende possibile. Detto in altre parole: se siete un'azienda che guarda al futuro dotatevi di un Data Analyst e muovete dalle sue scelte. Molti (specie i più grandi) lo stanno già facendo.

Non è un caso, di conseguenza, se il mercato italiano dei Big Data Analytics, cioè appunto quello che distilla da tali dati informazioni utili a diversi ambiti lavorativi, si rivela sempre più maturo: nel 2019 ha raggiunto un valore di 1,7 miliardi di euro, in crescita del 23% rispetto allo scorso anno, oltre il doppio rispetto al 2015 (790 milioni). In pratica è cresciuto ad un tasso medio annuo del 21,3%.

Sono alcuni risultati della ricerca dell'Osservatorio Big Data Analytics and Business Intelligence della School Management del Politecnico di Milano, presentata al convegno «Strategic Data Science: time to grow up!» organizzato dallo stesso ateneo lo scorso 19 novembre. La principale voce di spesa in Analytics sono i software (47%), seguita dai servizi (33%) e dalla risorse infrastrutturali (20%). Tra i settori, le banche sono al primo posto per quote di mercato con il 28% della spesa, seguite da manifatturiero (24%), telco e media (14%), servizi, Gdo e retail (8%), assicurazioni (6%), utility (6%), Pubblica Amministrazione e sanità (5%).

Resta però il divario fra le imprese di grandi dimensioni e le Pmi, in termini di investimenti e competenze di Data Science. Il 93% delle grandi imprese investe in progetti di Analytics, contro il 62% delle Pmi. E con la crescita degli investimenti in Analytics aumenta l'esigenza di competenze specifiche. La figura professionale più diffusa nelle grandi aziende è il Data Analyst, che si trova nel 76% delle grandi aziende, in crescita del 20% rispetto al 2018. Gli altri profili con l'incremento più significativo sono il Data Visualization Expert, presenti nel 21% delle grandi imprese (+12%), il Data Engineer, inserito in
oltre un'azienda su due (51%, +9%), e il Data Scientist (49%, +3%).

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato