Guidesi: «L’automotive è nelle mani del nuovo cancelliere tedesco»

«Ci aspettavamo di più». Il piano europeo per l’automotive, presentato dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, è un passo nella giusta direzione, ma non è ancora sufficiente per salvaguardare un settore chiave dell’economia europea e italiana. L’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, Guido Guidesi, lo ha definito «un’apertura nei confronti di un settore in sofferenza, ma che non basta per arginare il declino e mantenere la competitività sullo scenario internazionale».
L’occasione per fare il punto su queste tematiche è stato il vertice della «Cabina Economica del Nord Ovest» convocato a Brescia dall’assessore Guidesi, al quale hanno partecipato gli omologhi di Piemonte e Liguria, Andrea Tronzano e Alessio Piana, e i maggiori rappresentanti italiani ed europei delle associazioni del settore, durante il quale Guidesi ha spiegato come sia necessario cambiare ulteriormente il regolamento europeo per dare concretezza alla neutralità ecologica. «Ora la questione è in mano al governo tedesco e al nuovo cancelliere Friedrich Merz, che devono prendere una posizione definitiva».
Il punto
«Il concetto del "solo elettrico" resta un assist incredibile ai cinesi. Abbiamo attivato un lavoro di squadra che ha portato a riaprire il dibattito, ma non dobbiamo fermarci», ha aggiunto Guidesi. «La Commissione europea – con cui Guidesi ha intensificato gli incontri nelle ultime settimane – ha fatto un passo avanti che però non basta a salvare l’industria dell’automotive europea, per cui dobbiamo proseguire per trovare anche la necessaria maggioranza in Europa che ci consenta di correggere gli errori clamorosi commessi», ha continuato, sottolineando che la Lombardia continuerà la sua battaglia per evitare quello che per Guidesi «sarebbe un clamoroso suicidio economico».

La Regione vuole continuare a puntare sulla politica industriale e sulla necessità di rinsaldare le alleanze istituzionali per difendere il tessuto produttivo e sociale, rafforzando il peso specifico del «sistema lombardo» sui tavoli di interlocuzione con Bruxelles e Roma.
Il dibattito
All’incontro erano presenti anche rappresentanti istituzionali e imprenditoriali delle regioni Piemonte e Liguria e due importanti personalità del comparto automotive europeo, come Matthias Zink, presidente Clepa (European association of automotive suppliers) e Petr Dolejsi, direttore Mobilità e Trasporto sostenibili di Acea (European automobile manufacturers Association).
Durante il convegno, inoltre, è intervenuto il presidente del Cluster Lombardo della Mobilità, Saverio Gaboardi, che, ammettendo di sentirsi «frustrato» dalle scelte fin qui adottate dalla Commissione europea per il settore dell’auto, non ha perso occasione per promuovere l’adozione dei biocarburanti, che come confermano studi in suo possesso consentirebbero all’Europa di raggiungere gli obiettivi green preposti.
L’Alleanza
Da inizio anno, la Lombardia ha assunto la guida dell’Automotive regions alliance (Ara), l’Alleanza tra le 36 regioni europee impegnate ad agevolare la transizione dell’industria automobilistica e dell’indotto tutelando, nel contempo, aziende, competenze e posti di lavoro, al culmine di un percorso durato tre anni fatto di riunioni, analisi, strategie e un Manifesto firmato da quasi tutti i principali stakeholder del settore e poi sottoposto alla precedente Commissione europea per ribadire la necessità di raggiungere gli obiettivi ambientali indicati dalla Ue attraverso la «neutralità tecnologica», ovvero attraverso tutte le opportunità offerte dalla scienza, dall’idrogeno ai combustibili alternativi, senza limitare le scelte all’elettrico.
La Lombardia ha coinvolto regioni italiane ed europee per salvaguardare un comparto fondamentale nell’economia del Continente, che solo a livello lombardo vale oltre 30.000 imprese e 100.000 lavoratori, con un fatturato totale di oltre 40 miliardi di euro.
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