Gardone Valtrompia apripista e Pisogne nel futuro: l’innovazione diffusa
C’è la ricerca, poi la messa a terra della ricerca, c’è la formazione, c’è da rimettere in pista tante persone che magari a quarant’anni hanno voglia e bisogno di rivamparsi, di mettersi in linea con alcune tecnologie.
E poi ci sono le startup e c’è da fare incontrare la domanda di lavoro con le esigenze delle imprese e poi c’è ancora – ultimo ma non ultimo – la necessità di ridare smalto e ruolo alle materie scolastiche e agli indirizzi cosiddetti Stem, ovvero a contenuto tecnico scientifico a partire dalla matematica. Diciamo pure che c’è da reimpostare e rifondare un bel pezzo di mondo.
Il compianto generale De Gaulle non avrebbe difficoltà a ripetere il suo compassato «vaste programme, monsieur» quando un tale gli sottopose un obiettivo a dir poco ambizioso (nella fattispecie «eliminare gli stupidi»). Ora, confidando di non appartenere alla categoria appena citata, credo valga la pena tornare su una piccola-grande cosa presentata nelle settimane scorse in Aqm, a Provaglio d’Iseo, dove il gruppo Comau (Torino-Stellantis, automazione avanzata, 2 miliardi di ricavi, 10 mila addetti) si è detto disposto ad affiancare il Comune di Pisogne se il sindaco Federico Laini porterà a termine quel che per ora è un progetto, anche se un po’ di elaborazioni e contatti sono già stati presi.
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L’idea del sindaco (ne abbiamo già accennato nei giorni scorsi) è quella di trasformare le ex scuole elementari in una sorta di polo – il Power Pisogne 4.0 – dove le molte cose elencate in apertura potrebbero trovare sede, avere un tetto. Progetto che non manca di una sua ambizione, e non tanto per i fondi necessari (pur non pochi: 6-8 milioni), quanto perchè poi un contenitore di quel tipo va attivato, animato, mantenuto, vissuto. Certo, su questo fronte c’è la disponibilità di Comau e quella di Aqm-Csmt, ma, insomma, il progetto è tosto e non certo usuale.
Ed è questa la cosa che rende il progetto a suo modo grande. È incoraggiante che un sindaco abbia capito e voglia portare avanti per la sua comunità (che poi sarà una comunità estesa fra Valcamonica e Sebino-Franciacorta) l’esigenza di avere una infrastruttura di questo tipo; è interessante che un sindaco abbia capito che una cosa così va ormai considerata come un’opera pubblica, una infrastruttura necessaria ad una comunità esattamente come possono esserlo le scuole, una palestra o una piscina.
È una riflessione da affidare a chi ha cuore forte. Serve nelle diverse aree qualcuno che si prenda in mano la bandiera, che si dica che si può fare, che la cosa è utile, che nuove funzioni vanno assegnate alle istituzioni, che è bene occuparsi dei nonni ma lo è ancor più dare una mano ai nipoti. Naturalmente serve qualcuno che faccia da regia ma, diciamocelo, il Csmt qualcosa di simile lo ha già fatto con il Comune a Gardone Valtrompia, adesso vediamo cosa succede a Pisogne-Provaglio. Siamo pieni di strutture immobiliari vuote.
Penso a qualche ex sede di banca nella Bassa, non sarà difficilissimo trovare qualcosa ad Est, in Valtenesi-Garda, all’Ovest Palazzolo si era già sperimentato su qualcosa di analogo. Ci sono palazzi, immobili, persino oratori che attendono di avere nuove funzioni.
È un mezzo sogno di una feroce estate ma l’idea di avere la cittadella dell’innovazione al centro (Brescia città) e una serie di istituzioni e strutture collegate ha un suo perchè, senza rischiare l’effetto-moltiplicatore e frammentazione ma se conveniamo che queste son cose utili perchè non provare almeno a metter sulla carta qualche idea? Buona estate e... state all’ombra.
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