Futura Expo, Ishiguro: «Domani i robot vivranno a fianco dell'uomo»
Si è chiusa con l’ospite più atteso la prima giornata di Futura Expo, la rassegna dedicata alla sostenibilità che sarà fino a martedì 10 ottobre al Brixia Forum di via Caprera (dalle 9 alle 20, ingresso gratuito previa registrazione sul sito futura-brescia.it).
In una Main Arena gremita, il professore giapponese Hiroshi Ishiguro ha tenuto tutti con il fiato sospeso. Il docente dell’Università di Osaka è stato invitato da Università Cattolica, con il supporto di Marco Capitanio della Piccola Industria di Confindustria Brescia che ha coinvolto quattro aziende del settore (Automazioni Capitanio di Giuliano Baglioni, Tiesse Robot di Maurizio Ravelli, Polytec-Bm group di Mirko Bottini e Automazioni Industriali Capitanio).
Il docente ha spiegato che in Giappone c’è una maggiore accettazione della robotica, ma presto ci sarà una vera e propria coesistenza di questa tecnologia: i robot supporteranno e aiuteranno l’umano, che però rimarrà sempre al centro. Quali implicazioni etiche? Secondo Ishiguro «ci sono sicuramente, ma la prospettiva umana è riflettere. Abbiamo le capacità - essendo intelligenti - di coadattarci, coevolverci e riflettere bene su queste tecnologie per includerle al meglio nella nostra società, perché ci aiuteranno sicuramente in futuro».
Phoebe Kondouri
a cura di Roberto Ragazzi
Tra gli ospiti della prima giornata di Futura c’era anche Phoebe Koundouri, econometrista e professoressa greca di Economia ambientale di fama mondiale, riconosciuta come una pioniera nei sistemi interdisciplinari innovativi, focalizzati sull’uomo e all’interazione sostenibile tra natura, società ed economia. Nel suo intervento da remoto - moderato dal prof. Maurizio Tira di UniBs - ha scattato la fotografia dei Paesi europei sul raggiungimento dei 17 obiettivi previsti dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’Onu, mostrando come Svezia e Finlandia fanno meglio degli altri.
Koundouri ha ripercorso i provvedimenti internazionale dalle prima Conferenze sul clima al Green Deal: «Abbiamo scadenze ravvicinate, perché la crisi ci impone scadenze ravvicinate, abbiamo un set di soluzioni per la sostenibilità. L’Italia ha sfide importanti sul clima, ma misuriamo continuamente il livello di implementazione degli obiettivi perché altrimenti se non sappiamo a che punto siamo non sappiamo come raggiungerli».
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