Futura Expo, Inalberiamoci e Patto per Brescia 2050
Se il filo conduttore di Futura Expo è che la transizione sostenibile non è affare di pochi ma coinvolge tutti gli attori di un territorio, allora «Inalberiamoci» è la perfetta sintesi di questa volontà. Il progetto nasce nell’ambito dell’edizione 2022 dell’Expo, con il preciso intento di piantare migliaia di alberi in diverse aree di Brescia.
Un sogno che si è trasformato in realtà. Grazie a 170mila euro di donazioni, 40mila da Futura Expo a nome delle aziende partecipanti e i restanti 130mila raccolti sulla piattaforma di crowdfundig di Intesa Sanpaolo tra privati, aziende e società della banca, è stato infatti possibile piantumare 1.800 arbusti, distribuiti tra il parco Pescheto di via Lamarmora, l’area di via Cefalonia e il parco comunale di Via Abbiati. Si tratta complessivamente di 14mila metri quadrati di terreno abbellito da aceri, frassini, arbusti e querce.
Il sostegno
Ora però «Inalberiamoci», voluto da Camera di Commercio e ProBrixia, sostenuto da Intesa Sanpaolo in collaborazione con Fondazione Cesvi (con il Programma Formula) e realizzato grazie al supporto di Confcooperative Brescia e Solco Consorzio di Cooperative Sociali, Ersaf di Regione Lombardia e Giornale di Brescia, non vuole fermarsi e alza ulteriormente l’asticella. Il desiderio è infatti riuscire a trasformare le zone industriali, aumentando le aree verdi presenti.
L’azione permetterebbe di migliorare la qualità dell’aria, abbassare le temperature e di rendere queste zone di lavoro più accoglienti e ospitali. In particolare le aziende espositrici di Futura potranno «adottare» con un piccolo contributo tutte le piante presenti in Expo e, grazie all’affiancamento dell’associazione vivaisti, scegliere le specie arboree più adatte alle zone che le accoglieranno.
Patto per Brescia 2050
Più di 275 aziende hanno sottoscritto il «Patto per la sostenibilità Brescia 2050», lanciato l’anno scorso in occasione della prima edizione di Futura Expo. «I coraggiosi e laboriosi bresciani - si legge nella presentazione del Patto, che può essere ancora sottoscritto sul sito web futura-brescia.it - hanno consacrato questo territorio come uno dei più prosperi e avanzati di tutto il Paese. Con il lavoro, la volontà e la concretezza dei loro sogni hanno dato corpo ad una società civile impegnata, critica e sempre orientata al progresso». La sfida che ora attende le aziende è rendere sostenibile il modello di sviluppo, passando dal «fare le cose bene» al «fare bene le cose giuste».
Sono quattro i punti del manifesto
Il primo è quantificare le emissioni di gas serra e sostanze inquinanti. Il secondo è definire interventi e strategie di lungo termine per la decarbonizzazione e l’azzeramento di emissioni, rifiuti e consumi di risorse naturali. Il terzo è attuare gli interventi e le misure del punto precedente, apportando cambiamenti e innovazioni tangibili alle attività aziendali, come miglioramenti dell’efficienza, adozione di fonti rinnovabili, logistica e mobilità sostenibili, riduzione degli scarti e dei consumi, e l’eliminazione delle emissioni di CO2 e di inquinanti. Il quarto è neutralizzare entro il 2050 qualsiasi residua emissione tramite compensazioni aggiuntive, quantificabili, credibili, permanenti e socialmente responsabili. È possibile aderire al progetto di tutoraggio e accompagnamento delle Pmi nel processo di transizione ecologica.
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