A Futura Expo il concept è verde, sostenibile e «Coltivabile»
La Redazione Web
Il Brixia Forum avrà un allestimento – progettato dall’architetta Raffaella Laterza – naturale e sorprendente per Futura Expo 2025

Raffaella Laezza, docente dell’Università Iuav di Venezia - © www.giornaledibrescia.it
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Anche il padiglione del Brixia Forum rispetterà i criteri della sostenibilità come già accaduto nelle prime due edizioni di Futura. Il concept, progettato dall’architetta Raffaella Laezza, responsabile scientifico del master di secondo livello in Emergency temporary circular architecture dell’Università Iuav di Venezia, si chiama «Futura Alata & Coltivabile» e si declinerà con l’installazione di dieci «ali» di 200 metri quadrati ciascuna sospese in aria e realizzate in una struttura leggerissima di bambù.
La struttura
Le 10 ali sono percepibili in tutti i 15.000 metri quadrati del padiglione di Brixia Forum e si rifanno alle ali della Vittoria Alata, uno dei maggiori simboli di Brescia. Non a caso Futura «è alata», ha le ali: vola verso il futuro, è il futuro stesso ed è simbolo di accelerazione. Ma non è tutto, perché Futura sarà anche «coltivabile».
Tutta la composizione spaziale del masterplan si basa su «green wall» realizzati con piante di alloro sagomate a muro. Si tratta di 2.250 allori e di 300 cespugli sempreverdi accostati a 80 essenze arboree ad alto fusto, che segnalano alcuni percorsi e spazi espositivi e collettivi e le sale convegno. Ai green wall si aggiungono le «pareti custom made» in abete tracciato e canna di fiumi italiani inventate e riciclate dalle edizioni scorse.
«Futura Alata & Coltivabile» è in linea con i contenuti dell’Expo giapponese di Osaka Kansai 2025, intitolata «Delineare le società del futuro per le nostre vite», che pone al centro dell’attenzione la relazione tra tecnologie 5.0 e l’uomo.
L’intero allestimento del padiglione, insomma, presenterà materiali innovativi che creano un dialogo tra passato e presente e piante che non sono mai arredo ma testimonianza di una vita in crescita. Un’architettura «coltivabile» e performante poiché coltivata nei vivai, installata temporaneamente e, alla fine dell’evento, riutilizzabile per dare continuità al suo ciclo di crescita naturale. Nel pieno rispetto della Natura e dei suoi ritmi.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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