Fotovoltaico, aiuti per altri 785 milioni di euro al mondo agricolo
Una spinta in più per la costruzione di pannelli fotovoltaici da utilizzare nel settore agricolo. La Commissione Ue, dopo una lunga valutazione, ha dato il via libera all’Italia per aumentare gli aiuti di Stato per l’agroindustria con l’obiettivo di far crescere l’uso di energie rinnovabili.
Gli aiuti di Stato confluiranno agli imprenditori italiani grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. L’obiettivo è sostenere le aziende agricole, di allevamento e agroindustriali a investire nell’uso di energie rinnovabili. Il via libera della Commissione permetterà al governo di aumentare di 785 milioni di euro la somma totale di risorse messe a disposizione sotto regime di aiuti di Stato. Complessivamente i fondi messi a disposizione arriveranno così a 1,6 miliardi di euro.
Il punto
La modifica del regime di aiuti di Stato aveva avuto un primo, parziale via libera nel giugno del 2023. Il piano iniziale dell’Italia era stato invece approvato dalla Commissione nel luglio del 2022.
Il nuovo regime sarà in vigore fino al dicembre del 2026. I beneficiari, che il governo ha stimato essere oltre il migliaio, sono imprese di ogni dimensione che operano nei settori della produzione agricola primaria e della trasformazione dei prodotti agricoli. Tra i beneficiari sono incluse anche le cooperative agricole. Nel motivare il suo via libera Palazzo Berlaymont, constatando che la modifica degli aiuti di Stato rispetta i parametri disciplinati dall’articolo 107 dei Trattati, ha anche ritenuto che «il regime modificato resta necessario, adeguato e proporzionato per garantire una crescita sostenibile del settore agricolo».
La ratio
Il Green Deal, anche in questo periodo di transizione per la Commissione, resta comunque una delle priorità di Bruxelles. Non a caso, assieme al via libera accordato all’Italia, l’esecutivo Ue ha anche dato l’ok alle modifiche a un regime di aiuti della Slovacchia per compensare parzialmente le imprese ad alta intensità energetica per il prelievo sull’elettricità che finanzia la produzione di energia rinnovabile.
L’obiettivo, ha spiegato la Commissione, è mitigare il rischio che, a causa di questo prelievo, le aziende ad alta intensità energetica possano delocalizzare le loro attività in luoghi al di fuori dell’Ue con politiche climatiche meno ambiziose. Il 2023, secondo il report European Electricity Review 2024 stilato da Ember, è stato l’anno del boom delle rinnovabili in Ue per la produzione di energia elettrica. Il 44%, è la stima del rapporto, è stato generato da solare, eolico e idroelettrico, superando nettamente l’elettricità prodotta con fonti fossili.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@Tecnologia & Ambiente
Il futuro è già qui: tutto quello che c’è da sapere su Tecnologia e Ambiente.