Fabula, da tre a 30 stampanti è nato un contoterzista 4.0
Anche l’innovazione può, ma soprattutto, deve innovarsi. La stampa 3D ha mostrato nelle settimane di emergenza come possa essere un ausilio nella vita delle persone, uscendo dagli ambienti di fabbrica grazie alla sua flessibilità, alla velocità e anche al basso prezzo di produzione degli oggetti.
Tre concetti che Fabula 3D startup attiva nell’additive manufacturing con sede in zona Mandolossa a Gussago, ha fatto propri. «Dal 2014 il nostro è stato un processo di crescita, non solo quantitativa ma qualitativa - spiega Alberto Giori, responsabile produzione e formazione, cofondatore e socio della società insieme a Laura Daffini (responsabile controllo qualità e lavorazioni successive alla stampa) e Marco Ardesi (responsabile amministrativo e organizzativo) -.
Innanzitutto abbiamo capito su quale tecnologia specializzarsi (stampa tramite Fdm cioè a filamento), focalizzandoci poi su specifici business. In questo sono stati affiancati dal team bresciano di EY guidato da Ivan Losio, che ci ha spinto ad approfondire campi ben determinati», sottolinea Giori.
Fabula 3D, che oggi ha 30 stampanti di diverse dimensioni contro le tre che aveva alla sua nascita, è così diventata a partire dal 2018 una società contoterzista 4.0 «dato che lavoriamo sui progetti dei clienti (circa 350 ogni anno), che provengono da più diversi campi produttivi e ambiti merceologici - spiega Ardesi -. Sembra una contraddizione ma ci siamo specializzati nella trasversalità, non in un singolo campo». Questo grazie alla tecnologia scelta, la stampa a filamento, che garantisce molta più flessibilità rispetto ad altre tecniche.
«Un altro vantaggio è rappresentato dalla manutenzione che realizziamo internamente - dice Giori -. Con altre macchine ci saremmo dovuti affidare alle aziende che le producono». E ciò si riflette sulla produzione di Fabula 3D: «realizziamo articoli per campagna promozionali, plastici e modellini ma anche oggetti di più grandi dimensioni, quali ad esempio repliche di statue - evidenzia Ardesi -. Nel pescarese abbiamo ricreato una Madonna con bambino affinchè potesse essere usata nelle processioni lasciando intatta l’originale».
A queste operazioni si affiancano anche le attività di prototipazione rapida e la stampa di componenti per macchine industriali. In cantiere però c’è pure un altro progetto, che punta a lanciare l’azienda nel settore medico-farmaceutico anche grazie al supporto di EY. Grazie al filamento in pcl (un polimero biodegradabile), biocompatibile e resistente alle temperature, Fabula 3D è riuscita a stampare capsule all’interno delle quali inserire polveri o liquidi. La società, oltre ai tre soci, occupa tre addetti (di età compresa tra i 23 e i 27 anni) «più una tirocinante che presto verrà assunta» annuncia Giori, ha visto il proprio fatturato aumentare del 105% in due anni (confronto tra 2017 e 2019). «L’emergenza sanitaria sicuramente ha cambiato i nostri piani ma contiamo di crescere anche nel 2020», conclude Giori grazie anche ad un canale Youtube (curato da Ardesi), dove vengono affrontate tematiche inerenti alla stampa 3D e alla formazione.
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