Evviva gli Its post diploma, ma serve cambiare marcia
Ne servirebbero 20mila l’anno. In Italia se ne diplomano il 10%. Uno dei tanti nostri paradossi. Le aziende cercano i diplomati Its (Istituti tecnici superiori) ma - paradossalmente, per l’appunto - non ci sono studenti che si iscrivono. Eppure, sulla carta, questa scuola post diploma di due anni avrebbe tutto per essere gradita a studenti e famiglie: è qualcosa in più dell’istituto tecnico e qualcosa in meno dell’università (una sorta di minilaurea, ma con possibilità poi di tener buoni i due anni se si decidesse di andare avanti) ma, soprattutto, è un via libera per entrare nelle aziende.
Il tasso di occupazione ad un anno dal diploma è mediamente all’82%, ma - ecco il paradosso - solo il 2% degli studenti sceglie questo sbocco di studio e di lavoro. Il fatto è che alle aziende questi ragazzi servono come il pane. Se servono alle aziende significa che, di riflesso, servono un po’ a tutti noi. Se, come si dice, la mancanza di personale qualificato è ormai un conclamato limite allo sviluppo è chiaro che tutti noi (non solo le aziende) andiamo in affanno, che si disegna una incognita aggiuntiva sul nostro futuro.
Servirebbero fondi (più di quelli che ci sono e si attende quindi di vedere se il premier Conte manterrà la promessa fatta a Milano qualche settimana fa). Ma servirebbe anche un qualche impegno aggiuntivo delle aziende a far conoscere questo corso.
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