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Eos, come dare nuove funzionalità a vecchie macchine

Per le aziende che non possono affrontare enormi investimenti, esiste una strada alternativa piuttosto rapida
Filippo Oneda, fondatore di Eos srl - © www.giornaledibrescia.it
Filippo Oneda, fondatore di Eos srl - © www.giornaledibrescia.it
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È uno dei temi che più ricorrono in tempi di Industria 4.0. Ovvero: d’accordo, le nuove macchine digitali beneficiano di importanti sgravi fiscali, ma comunque non tutte le aziende possono affrontare certi investimenti e non è detto che tutte le aziende abbiano, diciamo così, capienza per sfruttare i benefici del Fisco.

Una strada alternativa, che si presenta piuttosto rapida e a costi accessibili, è quella che Filippo Oneda definisce come quella del dare «nuova funzionalità a vecchi macchinari». Una sorta di revamping in chiave digitale che Oneda e la sua Eos srl hanno avviato ormai da tempo, in particolare nel tessile, settore nel quale Oneda è professionalmente nato e cresciuto dopo la laurea in Ingegneria elettronica al Politecnico di Milano (prima in Deimo e poi alla Orizio spa).

Eos è una realtà «orgogliosamente piccola», come dice Oneda, con 8 dipendenti per la gran parte ingegneri, ma in grado di creare prodotti (come un pannellino wifi) che poi grandi gruppi tedeschi acquistano perchè quel prodotto, in grado di controllare impianti in remoto, così fatto e congegnato , loro - i tedeschi - non erano riusciti a farlo.

«È una sorta di navigatore della macchina e degli impianti, in grado, con funzionalità semplici, di telecontrollare funzionamento e fornire dati, statistiche, stato degli ordini eccetera in modo semplice ed efficace». E le aziende che lo provano - dice sempre Oneda - «registrano un guadagno di efficienza del 10-15%. Ecco: un impianto di questo tipo lo si può installare su vecchie macchine per recuperare efficienza, c’è la possibilità di controllo anche se non si è presenti, consente di avere risposte rapide dalla produzione, è molto utile per la logistica e poi consente - dice sempre Oneda - di portare il complesso degli impianti allo stesso livello, di portare anche le macchine più vecchie ai livelli (per controllo e reporting) delle nuove di più recente acquisto. E anche questo "pannellino" gode dell’iperammortamento».

«In aggiunta - conclude il fondatore della Eos - avere macchine e impianti digitali o perlomeno parzialmente digitalizzati consente anche di presentarsi ai clienti con una immagine diversa. E questo vale anche (o soprattutto) per le piccole aziende che, con una spesa relativamente contenuta, si aggiornano».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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