Dalle banche ai professionisti: la rete territoriale per la transizione
Che la sostenibilità – ambientale come sociale – non sia solo una mera parola di cui riempirsi la bocca, le imprese lo hanno capito bene. Anche quelle medio piccole. Che, ora più che mai, sentono impellente la necessità di guardare avanti ed attrezzarsi, cercando nella rete territoriale il tessuto connettivo indispensabile per riuscire a realizzarla.
Va proprio in questa direzione l’incontro organizzato per il ciclo Gdb&Futura nell’Auditorium della sede di Banca del Territorio Lombardo di via Sostegno, significativamente titolato «L’ecosistema Esg: finanza, digitale e formazione».
Sul palco - innanzi ad una folta platea di professionisti, addetti ai lavori e imprenditori - relatori d’eccezione che, incalzati dal giornalista Stefano Martinelli, hanno ben descritto la necessità di avere non solo una solida struttura alle spalle ma, cosa non meno importante, soprattutto per una piccola e media impresa, anche una buona strategia di finanziamento, nella quale le banche possono davvero giocare un ruolo strategico.
Accelerazione
«Nel 2024 abbiamo visto una grande accelerazione sul fronte dei principi Esg ma per le aziende del territorio ci sono ancora due grandi discriminanti: la dimensione aziendale e il settore di appartenenza», esordisce il padrone di casa, il direttore generale di Btl Matteo De Maio, che sottolinea come il tessuto economico bresciano sia caratterizzato da una enorme biodiversità di imprese, «ma quasi tutte di dimensione medio piccola» e come la banca di via Sostegno si occupi «prevalentemente di loro» e senta forte «il senso di responsabilità di accelerare i tempi e fare tutto il necessario per mettersi al passo con un processo che porterà vantaggi a tutti».
«Per quanto possa essere cambiata la visione dell’Unione europea in questi ultimi mesi non credo cambieranno gli indirizzi» rincara il presidente della Camera di Commercio Roberto Saccone, per il quale le Pmi «dovranno comunque attrezzarsi» anche perché «questi temi stanno diventando cultura popolare, e le imprese sono tenute a prenderne atto»
Sullo sforzo fatto per «guardarsi dentro» come gruppo e darsi degli standard di rendicontazione si sofferma invece Lorenzo Kasperkovitz, responsabile Relazioni esterne e sostenibilità del Gruppo Cassa Centrale di cui Btl fa parte, che nel descrivere l’iter intrapreso dal colosso bancario aggiunge: «Non siamo qui per chiudere i rubinetti, ma al contrario a affiancare le nostre imprese, anche individuandone eventuali debolezze a studiando con loro il modo per superarle».
E se Umberto Mauro, titolare di Area Iso, indugia sulle principali certificazioni ambientali ed etiche richieste e sulle ragioni della scelta («perché lo richiede la catena di fornitura o perché le richiedono i fondi di investimento ma, oggi, non di rado anche perché le aziende stesse ci credono»), il ceo di Ibs Consulting Alberto Bertolotti consiglia: «Rivolgetevi sempre a qualcuno di autorevole, che ha tutte le informazioni e non ha interessi diversi da quelli palesati. Ci sono tante realtà che possono dare una mano seria, tra cui la Camera di Commercio, le associazioni di categoria e gli operatori di settore che possono affiancare chi non è strutturato per progetti così complessi».
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