Csmt: «Il futuro dell’innovazione sostenibile: ora e insieme»
Per capire quale sia la strada che il Csmt ha intrapreso e intende proseguire può essere d’aiuto l’esegesi del suo pay off: fare insieme innovazione sostenibile. Sul primo termine ci sono pochi dubbi poichè, in quanto centro di ricerca e polo tecnologico, il Csmt ha nel suo dna il creare e fornire qualcosa di utile per il territorio. «Farlo insieme presuppone però un coinvolgimento di tutti gli attori del tessuto sociale ed economico - evidenzia il presidente e ceo Riccardo Trichilo -, perché non si può più ragionare da soli ma in ottica di filiera o di cluster o di value chain. La forza di un sistema, così come quella di una macchina, è infatti data dalla sua capacità di rendere forti tutte le sue componenti, anche e soprattutto le più piccole».
Solo in questo modo si può fare innovazione, cuore pulsante del Centro servizi multisettoriale e tecnologico che per sua natura si concentra unicamente su progetti caratterizzati dal loro essere disruptive, trasformativi del modo di produrre così come del vivere quotidiano. E a chiudere il cerchio, secondo quell’approccio sferico tanto caro a Trichilo, ecco la sostenibilità «intesa come capacità dell’impresa di essere sostenuta dal territorio che la vede come motore di sviluppo - sottolinea il ceo -, impresa capace di distribuire ricchezza dentro e fuori di sè, sia oggi sia domani».
Una mission ambiziosa e sfidante quella del Csmt e che recentemente ha dato vita a numerosi in progetti in piena ottica sostenibile. «Come fa però un’azienda a valutare quanto un suo investimento possa essere tale - si domanda Trichilo -. Attualmente si affida quasi unicamente al Roi». Ma per valutare l’impatto di un’implementazione serve anche altro. Per questo motivo il centro di ricerca ha sviluppato la Bussola della sostenibilità, una metodologia che utilizzando specifici kpi (indicatori chiave di prestazione, detti anche indicatore essenziale di prestazione) enucleati dai cinque stakeholder aziendali (azionisti, dipendenti, clienti, fornitori e territorio) «permette all’impresa di valutare gli effetti dell’investimento lungo tutta la catena del valore» sottolinea Trichilo.
Uno strumento pratico e in grado di dare, di volta in volta, un quadro dello stato dell’arte aziendale in termini di sostenibilità e che il Csmt vuole mettere gratuitamente a disposizione, tramite fruizione online, del territorio. Sul fronte più strettamente produttivo invece il centro di ricerca guarda al mondo del quotidiano, «perché l’impresa ora segue il sociale, paradigma ribaltato rispetto al passato» afferma il presidente, e nello specifico a Google Maps. «Grazie all’intelligenza artificiale Google Maps è in grado di fornire la soluzione migliore al guidatore, indicandogli sulla base dei dati elaborati quale sia la strada migliore da percorrere - spiega Trichilo -. Factory Maps, il nostro prodotto sviluppato insieme a Bosch, A2A e Gp Progetti, vuole portare la stessa metodologia sia in fabbrica sia nei campi».
Grazie all’utilizzo della rete, «e in questo senso il prodotto LoRa di A2A è eccezionale per prestazioni e resistenza elettromagnetica», all’analisi dei dati e alla loro elaborazione, tramite due livelli di ia, «è possibile sapere in anticipo quando una macchina per esempio potrebbe cominciare a produrre scarto - afferma il ceo -, agendo non per limitarne la creazione ma anteriormente, eliminandolo del tutto». Un approccio questo che si basa su un semplice concetto: la tecnologia digitale è imprescindibile ma « è l’essere umano l’unico in grado di darle valore».
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