Csmt, gli atlanti dei metalli in digitale si aggiudicano l’Open Innovation Lab
È da medaglia d’oro l’idea sviluppata da Giorgia Zanteschi, innovative designer della startup StarkTech nell’ambito di «Open Innovation Lab», il contest che ha coronato il percorso di accelerazione delle idee promosso dal Csmt con il sostegno della Bcc Brescia e il patrocinio dell’Università degli Studi, della Camera di Commercio e di Confindustria Brescia.
I team che si sono presentati sono stati tre, tutti composti da ricercatori, dottorandi e giovani startupper che per otto settimane, guidati da mentor del Csmt, hanno elaborato soluzioni alle proposte delle aziende che hanno aderito a questa edizione.
La giovanissima innovative designer che si è aggiudicata il primo premio (un contributo economico di 1.500 euro, un contratto con Csmt che prevede una scrivania gratuita per un anno all’interno dell’area coworking di via Branze e l’accesso a tutti i servizi dell’Hub Csmt, oltre che servizi finanziari agevolati alla Bcc, main sponsor dell’iniziativa) fa parte del team Ux e Ui coordinato da Giovanni Lanfranchi, ingegnere dell’Automazione industriale dell’area Trasferimento tecnologico di Csmt.
Atlanti micrografici
I due hanno elaborato per l’azienda Aqm, leader nel settore della metallografia, un progetto di digitalizzazione degli atlanti micrografici che l’azienda cura per i tecnici metallografi che operano nelle industrie metallurgiche e meccaniche.
I volumi erano disponibili solo in formato cartaceo: grazie al progetto di Ux e Ui le opere sono state digitalizzate per permettere la consultazione rapida di tutti i contenuti attraverso una piattaforma digitale interattiva, fruibile a livello mondiale, che permetta di dare vita a un processo collaborativo con gli utilizzatori degli atlanti stessi. Gli utenti possono accedere a una vasta banca dati in crescita, contribuendo con le loro immagini micrografiche.
La valvola
Il secondo progetto è stato sviluppato da Luca Piccinelli, tesista dell’Università di Brescia in Ingegneria per l’ambiente e il territorio e da GreenBoost, startup bresciana impegnata nella creazione e gestione di progetti che generano crediti di carbonio. Il team ha lavorato sulla valvola Locpower, brevettata da Valpres (Bonomi Group) per identificare nuove opportunità di mercato e sviluppare un'analisi sostenibile.
La valvola trasforma la dissipazione energetica in energia elettrica a impatto zero, permettendo il controllo del flusso e della pressione e recuperando energia senza compromettere il funzionamento dell’impianto. I benefici prevedono un risparmio economico e recupero energetico di 17-20 volte superiore rispetto alla produzione della valvola stessa, con una riduzione significativa delle emissioni CO2.
Il modello
Il terzo progetto, intitolato «Benessere predittivo» e sviluppato da In-genere, si propone di valutare oggettivamente il benessere aziendale attraverso un modello basato sulla ricerca e sull’analisi dei dati. Marta Oliveri e il dottorando Gianluca di Rosario hanno sviluppato un modello interdisciplinare, utilizzando tecnologie digitali per analizzare i dati e correlare i comportamenti lavorativi al benessere individuale.
Questo approccio ha portato alla creazione di strumenti avanzati per monitorare e prevedere il benessere, contribuendo alla sostenibilità economica, ambientale e sociale nelle aziende.
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