Cos’è e perché nasce il 4.0? Brevi appunti sul nuovo mondo
L’Industria 4.0 è un nuovo modo di produrre che sta portando le aziende verso la quarta rivoluzione industriale. Fa perno sui robot, sugli oggetti e i macchinari connessi e altro, verrebbe da dire molto altro. Definizione inevitabilmente sintetica e, quindi, escludente molte cose. Ma questo è, nella sua essenza, l’Industria (o l’Impresa ) 4.0: sensori e fibra, rilevatori e connessione, da cui discendono montagne di altre cose.
Qualcuno di voi ne avrà sentito parlare. Noi, come gruppo Giornale di Brescia, ne parliamo da più di un anno con un appuntamento settimanale (il mercoledì), una serie di incontri nella nostra Sala Libretti e altri incontri nelle aziende. Se avrete la bontà o l’interesse a seguirci, sul giornale e sul nostro sito diamo regolarmente conto dei diversi appuntamenti. È un modo in chiave divulgativa per far capire, per sapere, discutere e avanzare anche dubbi (il lavoro verrà a mancare perchè ci saranno i robot?, per esemplificare) su quel che sta accadendo, e ancor più accadrà, sotto i capannoni delle nostre fabbriche.
Da noi, in Italia, il tema Industria 4.0 è balzato alle cronache perchè il Governo (e il ministro Carlo Calenda in particolare) a fine 2016-inizi 2017 hanno varato un imponente piano di defiscalizzazione per le aziende che investono in queste tecnologie. La risposta delle aziende è stata a dir poco sostenuta con incrementi negli ordini di macchinari e sistemi come non si vedevano da anni. È uno sforzo importante che può ragionevolmente far sì che l’handicap con i principali competitor (tedeschi e giapponesi in primis) si possa perlomeno attenuare.
Torniamo alla domanda iniziale: cos’è Industria 4.0? È un mix tecnologico di automazione, informazioni e connessioni che ci sta portando (o ci starebbe, per essere un po’ cauti) verso quella che viene per l’appunto chiamata quarta rivoluzione industriale basata sulle tecnologie digitali. C’è chi, più cauto, non parla di rivoluzione ma di evoluzione verso nuove forme di connessione e automazione. E comunque sia: qualcosa di nuovo e importante sta accadendo. Ma perché quarta rivoluzione industriale? Esperti e storici dividono i vari processi industriali in 4 fasi, per ora.
- L’industria 1.0 (1784) risale a quella che si è sviluppata dopo la scoperta della macchina a vapore in poi. Una meccanizzazione forzata che ha aumentato la produzione e diminuito i tempi.
- L’industria 2.0 (1870) è quella figlia della scoperta dell’energia elettrica. Poi diventata grande e «dipendente» dal petrolio.
- L’industria 3.0 (1970) parte dall’ingresso in fabbrica dell’Ict (il computer, per dirla in una parola). Informatica ed elettronica incrementarono l’automazione in fabbrica ma anche in ufficio e sul piano organizzativo.
Adesso siamo, appunto, al 4.0, ovvero ad una insieme di tecnologia robotica, di sensori, di connessioni ultraveloci. È un’industria - ma più propriamente bisognerebbe dire: è un mondo - che ha perso il suo concetto di immobilità e di fisicità anche grazie al cloud e al co-working. Un’industria che sfrutta le opportunità dei Big Data e dell’Internet of Things, ovvero le analisi dei dati (di vendita, di produzione eccetera) e dalla connessione delle cose, degli oggetti. 2011, Hannover.
Il termine Industria 4.0 è stato usato per la prima volta nel 2011 alla Fiera di Hannover, in Germania, come ipotesi di progetto da cui è partito un gruppo di lavoro che nel 2012 ha presentato al governo federale tedesco una serie di raccomandazioni per l’implementazione del Piano Industriale del Paese. Mentre in Italia il termine è apparso ufficialmente, come detto, solo nel 2016, nel documento Piano Nazionale Industria 4.0 2017-2020 del ministro Calenda che il Governo ha deciso di sostenere massicciamente per innovare il nostro sistema industriale.
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