Con «Terra H+» la sostenibilità incontra la sanità
Quando si parla di sostenibilità i primi a balzare alla mente sono generalmente i settori dell’edilizia, dell’industria, dei servizi e dell’agricoltura. C’è però anche un’altra grande realtà, quella socio-sanitaria, che rimane ancora poco toccata - sicuramente meno di tante altre - dalle sempre crescenti riflessioni sullo sviluppo in chiave sostenibile.
Da questa considerazione, unita al fatto che il lavoro del settore socio-sanitario italiano fa vantare una delle aspettative di vita più lunghe al mondo ma, di riflesso, ha anche un enorme impatto sull’ambiente, nasce il progetto «Terra H+», un percorso di sostenibilità pensato per la filiera socio-sanitaria, in particolare lombarda, ideato per ridurre i suoi impatti e migliorare la salute e il benessere.
Salute e benessere
La mente di questa iniziativa, presentata a Talent Garden, è il bresciano Vincenzo Lanzoni, libero professionista che si occupa di sviluppo di servizi sanitari e sociosanitari. Lanzoni ha coinvolto Paolo Agnelli di Terra Institute (Bressanone), specializzata in percorsi di accompagnamento verso la sostenibilità e Alessandro Bardelloni di Peer Advisor (Montichiari), che offre consulenze nella cura delle relazioni lavorative, dello sviluppo organizzativo aziendale e nella gestione di gruppi di lavoro.
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Percorso
Insieme hanno dato vita a un percorso codificato, una strategia, che punta a una serie di obiettivi concreti per raggiungere una sostenibilità a 360 gradi. Un esempio? Un’azienda che ha bisogno di ossigeno ha sostituito il trasporto su gomma con una pipe sotterranea, tagliando i costi e, nel suo piccolo, anche l’inquinamento. «Noi, in qualità di accompagnatori, vogliamo supportare le strutture anzitutto con una valutazione condivisa dello stato di partenza della realtà che chiede una consulenza - spiegano -. Ciò attraverso misurazioni concrete, ad esempio a livello di CO2, seguite successivamente da una strategia di sostenibilità che parte dalla comprensione degli impatti tramite alcuni specifici step da noi messi a punto».
L’obiettivo finale può essere la richiesta di ottenere certificati di sostenibilità da parte di enti terzi. «Il percorso è stato studiato per inserirsi coerentemente nel Pnrr e nelle pieghe della riforma sanitaria lombarda» sottolinea Lanzoni.
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