C'è un software bresciano che interpreta il pianto dei bambini

Tradurre il pianto dei neonati. Un gemito che diventa linguaggio comprensibile, informazione chiara, precisa richiesta. Zoundream lo ha fatto.
La società, fondata nel 2019 dai desenzanesi Roberto Iannone, Paolo Ingraito e Matteo Ingravalle, da Ana Laguna Pradas di Madrid, da Stavros Ntalampiras di Milano, ha ideato un sistema capace di identificare e tradurre il pre-parlato dei bambini.
«Siamo partiti dall’invenzione di un programma chiamato Amsi, acronimo di Acoustic MultiStage Interpreter, che elabora il suono grazie ad una serie di modelli di "deep learning" capaci di risalire al significato del pianto di un bambino piccolo - spiega Ingraito -. Esistevano numerosi studi sul pianto come biomarcatore: dopo una lunga fase di ricerca clinica e studio iniziale, abbiamo sviluppato un sistema capace di analizzarlo e scoprire i significati identificabili dalla voce dei neonati nel primo anno di vita. D’altra parte, il pianto è l’unico modo in cui i neonati possono comunicare con il mondo. È un linguaggio naturale e istintivo. Inoltre, è l’unica lingua comune al mondo intero: tutti i bambini esprimono gli stessi bisogni in modo identico, indipendentemente dal sesso o dalla nazionalità. Emozioni di base che potrebbero essere riassunti in cinque tipologie: essere affamati, assonnati, a disagio o confusi, problemi digestivi (per esempio, la necessità del «ruttino»), malessere/dolore/irritazione profonda».

«La tecnologia Amsi è stata testata e utilizzata da diverse centinaia di genitori da tutto il mondo sui loro neonati - racconta Ingravalle -. Abbiamo raccolto centinaia di migliaia di pianti di neonati reali e triangolato le informazioni delle famiglie con i modelli informatici che andavamo perfezionando. Così abbiamo creato un modello di analisi accurato, in grado di interpretare il significato della quasi totalità dei pianti. Disponiamo oggi del più grande dataset di pianti di neonati al mondo».
«A livello globale, ci sono circa 130 milioni di bambini nati ogni anno - aggiunge Iannone, Ceo di Zoundream -: 47 milioni nei paesi sviluppati; in media, questi neo-genitori spendono circa 10mila dollari per bambino solo nel primo anno di vita, un mercato che cresce di circa il 37% annuo. Grazie alla nostra tecnologia Amsi puntiamo a migliorare il benessere di famiglie e bambini, ovunque. Lavoriamo in due sedi principali, a Basilea e a Barcellona. Il nostro prodotto è un sistema software nel Cloud che permette a terze parti (i principali produttori di baby monitor e dispositivi per l’infanzia a livello mondiale), di usufruire della nostra tecnologia».
«Ora la nostra ricerca si sta concentrando sulle patologie infantili - conclude Laguna Pradas -. Stiamo collaborando con pediatri, neuropsicologi e diversi ospedali internazionali, per proseguire nell’identificazione e la diagnosi di potenziali patologie neonatali e disturbi dello sviluppo (autismo, problemi specifici del linguaggio, disturbi dell’udito), che il pianto di un bambino, durante il primo anno di vita, può segnalare. Siamo solo agli inizi».
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