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Brescia, sempre più polizze per danni da cyber attacchi

Cresce l’attenzione delle pmi per la sicurezza informatica: nel 2022 triplicati i contratti
Cresce l'allerta nel Bresciano in tema di cybersecurity - © www.giornaledibrescia.it
Cresce l'allerta nel Bresciano in tema di cybersecurity - © www.giornaledibrescia.it
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Secondo Clusit, l’associazione italiana per la sicurezza informatica, nel 2021 i cyber-attacchi sono aumentati nel mondo del 10% rispetto al 2020. Il maggior numero - il 43% del totale - si sarebbe verificato nel continente americano. L’Europa ne conta il 21%, in crescita del 5% rispetto al 16% dei dodici mesi precedenti. I settori più colpiti sarebbero quello governativo-militare con il 15%, quello informatico con il 14%, e quello sanitario con il 13%.

La tendenza sta emergendo anche a Brescia, dove le compagnie assicuratrici sono al lavoro sempre di più con polizze riferite alla «cyber security», a cui – conferma Enrico Callegaro, responsabile dello sviluppo commerciale di Wide Group - stanno prestando crescente attenzione o le pmi che contano tra i 30 e i 100 dipendenti.

La situazione a Brescia

Nonostante i numeri concretizzati fino a oggi dal gruppo siano ancora bassi, la tendenza appare evidente. «Nel 2021 tra Brescia e provincia avevamo sottoscritto 15 polizze per danni da cyber-attacchi e solo nei primi nove mesi del 2022 abbiamo raggiunto quota 80, con una crescita che va oltre il 400%.

A Brescia le imprese più interessate a questo tipo di sicurezza sono quelle dei settori informatico, digitale e sanitario, quasi duemila in totale le prime due e un migliaio quelle della sanità. Più attenzione e più rischio stanno corrispondendo però a costi maggiori, conseguenza dell’aumento dei tassi assuntivi europei per un ambito considerato sempre più a rischio e quindi con quote in rialzo.

Cinque anni fa una polizza di questo tipo costava fino al 50-60% in meno di oggi – ricorda Callegaro - e per i prossimi anni il loro destino sembrerebbe quello di continuare ad apprezzarsi».

Il gruppo di operatori bresciani del gruppo Wide - © www.giornaledibrescia.it
Il gruppo di operatori bresciani del gruppo Wide - © www.giornaledibrescia.it

A livello mondiale l’attenzione alla sicurezza informatica ha preso corpo una decina di anni fa, mentre in Italia ha iniziato ad avere diffusione vistosa dal biennio 2016-2017. A fare da propulsore alla tendenza sarebbe stata l’epidemia del 2020. In quei mesi molti lavoratori operavano in «smart working», collegandosi ogni giorno da casa alla rete internet. Una modalità inusuale che avrebbe allargato i canali telematici di riferimento delle imprese e aumentato l'esposizione dei sistemi aziendali ai cyber-attacchi.

A Brescia Wide Group conta 2.400 clienti fra imprese e famiglie, gestisce quasi 7.000 polizze assicurative (su 51.000 del gruppo) e conta 5,3 milioni di euro di premi assicurativi. Nella sede bresciana, avviata nel 2019, lavorano 10 persone. A livello nazionale tra 2021 e 2022 il gruppo ha intermediato 100 milioni, con ricavi superiori ai 15 mln al 30 aprile 2022.

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