Brescia alla ricerca dello stupore

La sostenibilità pare non essere più centrale ma l’intero sistema provinciale si sta ancora muovendo verso quella direzione. E fa bene a farlo
Un bambino a Futura Expo - © www.giornaledibrescia.it
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Siamo abituati a non stupirci più. Vuoi l'enorme mole di informazioni a nostra disposizione, vuoi la disillusione o la sfiducia per aspettative trasformatesi in fallimenti, tutto o quasi ci sembra oramai scontato. Come quindi potrebbe essere una novità un'iniziativa come Futura Expo? Cosa in più può darci in un mondo nel quale tutti parlano di sostenibilità? Fermiamoci però a pensare.​​​​​​

Centinaia tra aziende, enti pubblici, banche, università si mettono per tre giorni a disposizione dei cittadini, giovani o meno giovani. Si aprono, termine quanto mai complicato in un sistema geloso come quello italiano, e lo fanno per un chiaro obiettivo: condividere una visione sulla quale sono stati investiti tempo e denaro.

Ovvio, in caso di soggetti privati un tornaconto indiretto in termini di immagine c’è. Ma è giusto che ci sia. Se opero bene, rispettando ambiente, persone e territori, perché per questo non devo essere apprezzato? Inoltre, bilanci alla mano, queste spese avranno un ritorno su Ebitda e fatturati. Noi però non ci stupiamo più. Ma la voglia (il coraggio?) di raccontarsi è tutt’altro che scontata.

L’intero sistema Brescia si sta muovendo in questa direzione e, sotto l'egida di Camera di Commercio, la sostenibilità non vuole essere mostrata come un mero contenitore senza contenuto, tanto meno come una moda o un'imposizione dove le persone non hanno voce in capitolo. La sostenibilità è una necessità e insieme un obbligo, una strada che tutti devono percorrere e che, a fronte di inevitabili costi soprattutto per le imprese e per gli enti pubblici, porterà sicuramente benefici, economici e sociali.

Futura Expo vuole raccontare tutto questo, con tecnologie, esperienze e parole. Vuole farlo non chiudendosi nei circoli o nei salotti, non nei cda e non nei convegni scientifici, ma in mezzo ai cittadini, parlando davvero con e alla città. E già di per sé questa volontà, diffusa e reale, è stupefacente.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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