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Boom di emissioni di CO2 dell’industria digitale: +775% nei prossimi 16 anni

A dirlo è uno studio dell’università di Wuhan. Pesano Intelligenza artificiale e smaltimento dei dispositivi elettronici
Un data center - © www.giornaledibrescia.it
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Con la prima rivoluzione industriale le città, a causa delle fabbriche, si trasformarono in enormi aree dove l’aria che si respirava era a dir poco malsana.

Adesso che le aziende «tradizionali» hanno via via affinato i propri impianti in ottica di rispetto dell’ambiente, con la quarta rivoluzione industriale (o coda lunga della terza se si preferisce) problemi per il Pianeta arrivano proprio da quelle che sono le attuali chiavi del successo imprenditoriale: le tecnologie digitali.

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nature da ricercatori dell’università cinese di Wuhan le emissioni di CO2 dell’industria digitale cresceranno infatti del 775% entro il 2040

Alcune cause

Lo stesso studio ( ripreso da Mia-Platform, tech company italiana specializzata nella creazione e accelerazione di piattaforme e applicazioni digitali), che paradossalmente arriva da un Paese dove il rispetto delle tematiche ambientali risulta ancora oggi un paradigma non largamente diffuso, individua tra le cause principali dell’aumento l’impatto di tecnologie come l’Intelligenza artificiale, che richiede una grande quantità di energia per l’elaborazione di calcoli nonché di acqua per il raffreddamento delle tante macchine, e il problema dello smaltimento dei dispositivi tecnologici.

In questo ambito si evidenzia come il mancato o scorretto conferimento provochi rischi ambientali a causa del rilascio di sostanze pericolose quali mercurio, piombo e cadmio che possono contaminare aria e suolo. Oltre a ciò contribuisce alla deforestazione con i processi di estrazione mineraria. E se si pensa che la produzione globale di rifiuti elettronici, di 53,6 milioni di tonnellate nel 2019, si prevede che entro il 2030 raggiunga i 74,7 milioni di ton nel 2030 il quadro si fa preoccupante.

Detto ciò i ricercatori scrivono come siano necessarie «azioni immediate per fermare l’incremento, così come centrali siano le strategie per rendere questo settore più sostenibile». Se il comparto digitale fosse infatti una nazione si collocherebbe al quinto posto tra i maggiori emettitori di CO2 a livello mondiale, contribuendo al 3,8% totale.

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