Batterie per auto: l’Europa lotta per l’indipendenza dalla Cina
Ad oggi le case europee hanno investito 3,5 volte più in Europa che in Cina in auto elettriche e batterie, e l’Europa è sulla buona strada per riprendersi la leadership globale dell’industria automotive. Lo rivela il nuovo report di Transport and Environment (TandE) (il principale gruppo di associazioni non governative in Europa che si batte per la mobilità sostenibile) sugli investimenti di industria automotive e governi sull'auto elettrica nella Ue nel 2019.
Secondo il rapporto, nel 2019 l’industria e i governi dell’Unione hanno stanziato 60 miliardi di euro per la produzione di veicoli elettrici e batterie in Europa. Si tratta di una somma 19 volte più grande rispetto ai soli 3,2 miliardi di euro garantiti in Europa due anni fa, quando le case automobilistiche europee investivano in Cina. Un traguardo, continua il rapporto, che è stato reso possibile grazie alla spinta regolatoria degli obiettivi Ue relativi alle emissioni di anidride carbonica delle auto nuove, entrati in vigore quest’anno (il target UE dei 95gr/km), che ha di fatto obbligato l'industria ad investire nella mobilità elettrica.
Ma non è tutto. A fronte di tanto impegno resta il problema della produzione di batterie che oggi si concentra per l’80 per cento in Cina. Proprio per divincolarsi da questa dipendenza e per far fronte alla crescita di auto elettrificate o elettriche (entro il 2025 la Commissione Europea prevede sulle strade 13 milioni di veicoli a basse emissioni) è stata lanciata l’European Battery Alliance, ossia un’alleanza con l’obiettivo di creare un comparto delle batterie competitivo a livello globale. L’obiettivo. I primi frutti dell’impegno che pone come data di «maturazione» il 2025 si vedono già. Entro meno di quattro anni, infatti, in Europa sarà realizzata una forza produttiva in grado di soddisfare il fabbisogno della produzione continentale senza dover fare affidamento sull’importazione. E si tratta di un intervento pesante finanziato con 100 miliardi di euro.
Le chiamano gigafactory, sono le fabbriche dove si producono batterie per automobili. Il piano europeo ne lancia 15 e tra queste c’è anche il «Progetto Litio» del Gruppo Seri, che prevede la realizzazione a Tevarola, in provincia di Caserta, di uno stabilimento per la produzione di batterie litio-ferro-fosfato. L’avvio dell’attività - nell’ambito dell’operazione di salvataggio dei posti di lavoro dei siti ex-Indesit/Whirpool - è previsto nel 2021. In campo gli avversari sono agguerriti a partire dalla Germania e dalla Svezia.
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