Auto usate, come funziona la richiesta dell'ecobonus
Parte stamattina alle 10 la corsa all’ecobonus anche per le auto usate. Si apre oggi la procedura per prenotare gli incentivi per l’acquisto di una vettura usata a basse emissioni, previa la rottamazione di una vecchia automobile. A disposizione ci sono complessivamente 40 milioni di fondi e l’incentivo varia da 750 euro a duemila euro.
Da oggi i concessionari potranno accedere sulla piattaforma dedicata per inserire le prenotazioni degli incentivi per l’acquisto di veicoli di categoria M1 usati a basse emissioni. Ecco tutto quello che c'è da sapere.
Come funziona
L’incentivo è legato all’acquisto di un veicolo usato di classe non inferiore a Euro 6, con un prezzo risultante dalle quotazioni medie di mercato fino a 25mila euro e con emissioni di Co2 comprese tra 0-160 g/km. Il contributo viene però riconosciuto solo con rottamazione e si differenzia a seconda della fascia di emissioni del veicolo usato che si acquista: 0-60 2.000 euro; 61-90 1.000 euro; 91-160 750 euro. Il veicolo rottamato dovrà essere della medesima categoria di quello acquistato, immatricolato da almeno 10 anni e intestato da almeno un anno all’acquirente o ad un familiare convivente.
Chi può fare richiesta
Ricapitolando, ecco i casi in cui è possibile accedere all'agevolazione:
- se si acquista un'auto usata dal concessionario;
- se si porta un'auto da rottamare immatricolata prima del 2011 (o comunque da almeno dieci anni);
- se l’auto da acquistare è della stessa categoria di quella da rottamare;
- se l’auto da acquistare costa al massimo 25mila euro;
- se l’auto da acquistare non produce emissioni di Co2 superiori a 160 grammi per chilometro percorso;
- se si acquista l’auto dopo le ore 10 di oggi, martedì 28 settembre, ma prima che finiscano i 40 milioni di euro di stanziamento previsto dal governo.
I fondi
Per la misura ecobonus automotive, prorogata fino al 31 dicembre, sono stati stanziati complessivamente nella legge di conversione del decreto Sostegni bis 350 milioni di euro.
I problemi aperti
Ci sono però dei problemi. Una prima tranche del bonus per l’acquisto di auto elettriche o ibride, attivato all’inizio dell’estate si è esaurito a fine agosto, facendo scattare l’allarme dei produttori, secondo i quali l’impatto della fine degli eco-incentivi per auto elettriche (per cui a Brescia c'è stato un vero boom quest'estate) e ibride plug-in avrebbe potuto mettere a rischio fino a 40mila mancate immatricolazioni. Il Mise a inizio settembre ha comunque riattivato la possibilità di accedere anche ad ulteriori 57 milioni di euro di risorse, prima previsti nel fondo principale dell’ecobonus. Ma anche in questo caso il decreto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 14 settembre e il 16 settembre nel pomeriggio le risorse erano già finite, a dimostrazione della forte richiesta di autovetture ecologiche anche a fronte di un’offerta di prodotti che, pur crescendo, rimane sempre limitata.
La possibilità di un rifinanziamento passa ora attraverso la prossima legge di Bilancio, ma l'ipotesi dell’arrivo di un nuovo «bonus elettriche» non appare scontata.
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