Auto e bici elettriche, arriva l'app contro l'ansia da autonomia
Se fino ad oggi avete pensato esistesse solo l'ansia da prestazione, è arrivato il momento di aggiungere al vostro glossario anche la «range anxiety», l'ansia da autonomia. Parliamo di autonomia energetica, in questo caso di ricarica elettrica.
Per gli stressati del «mi basterà la ricarica?» è in arrivo (lo studio è appena iniziato ci vorrà un po') una app fatta apposta per loro. «Se oggi l'utilizzo dei veicoli elettrici, e-bike comprese, è ancora così basso uno dei motivi è proprio quello, ma c'è anche la queue anxiety, la paura di metterci troppo tempo per la coda alle stazioni di ricarica», spiega Alessandra Flammini del Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Brescia, coinvolto insieme ad altri nel progetto MoSoRe (poco meno di un milione di euro di finanziamento col bando Call Hub ricerca e innovazione di Regione Lombardia).
«Installeremo un gran numero di sensori che ci forniranno un elevato flusso di dati - prosegue Flammini -. Ci serviranno per capire dove posizionare nuove colonnine e identificare i percorsi ottimali per i veicoli elettrici, da un lato e dall'altro profilare veicolo, batteria, stile di guida del conducente, che è proprio quello che influisce sui consumi e sul livello di ansia».
Quando si ha a che fare con sistemi a risorse limitate, ci insegnano sociologia e antropologia, inevitabilmente lo stress sale: «Se ricarichi la batteria la notte a casa non ti interessa andare veloce, piuttosto pagare di meno e ricaricare in modo efficiente, la questione cambia se ti stai spostando da un punto a un altro». E così il progetto non si limiterà ad analizzare i comportamenti individuali e le propensioni psicologiche, ma studierà il sistema traffico nel suo complesso monitorando stili di guida e range anxiety, identificando opportuni indicatori e impiegando tecniche di machine learning.
A fine studio (si chiude a giugno 2022) una piattaforma informativa user friendly darà consigli personalizzati basandosi o sulle preferenze profilate (veicolo e utente) o impostabili al momento (tempo di percorrenza, disponibilità/costo di ricariche, esigenze di riabilitazione o di fitness, turismo, traffico, disponibilità di veicoli alternativi, car sharing). Conclude la Flammini: «L'applicazione fornirà varie opzioni sulla posizione ottimale dove effettuare la ricarica, basandosi su informazioni ed algoritmi di origine-destinazione proprio grazie alla profilazione in tempo reale del veicolo e del suo stato di carica, ma anche del guidatore, dello stile di guida, del suo range anxiety e del percorso da fare». Insomma, dimmi chi sei e ti dirò che ricarica farai. Info: alessandra.flammini@unibs.it.
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