Agricoltura 4.0: se anche il satellite scende... in campo
Il 4.0 è sceso in campo, ci si passi il gioco di parole, e ve lo abbiamo raccontato in più occasioni: dai vigneti predittivi ai sensori per la misurazione di anidride carbonica e acqua in un terreno fino ai droni per guida assistita di mezzi dal cielo e all'uso di scanner ultravioletti per l'analisi dei frutti.
Ora l'impiego delle nuove tecnologie punta ancora più in alto. Direttamente ai satelliti, già impiegati per il monitoraggio di alcuni parametri dei coltivi, su tutti quello che gli addetti ai lavori chiamano «indice di vigore».
Gli occhi elettronici dallo spazio riescono ad analizzare la luce del sole riflessa dalle piante e dal suolo di un singolo terreno e a derivarne informazioni preziose circa la salute degli stessi. Va da sé che condizione imprescindibile è che il cielo non sia coperto sopra i campi oggetto di analisi. E che sia giorno: col buio, in assenza insomma di luce solare, viene meno il presupposto fondamentale del sistema.
Ma qui arriva la novità, presentata nei giorni scorsi a Londra in occasione del World Agri-Tech Innovation Summit dall'azienda finlandese Iceye, che aggira il problema cambiando tecnologia: per monitorare la condizione di un terreno impiega infatti fasci di microonde attraverso il ricorso a una speciale costellazione di 18 satelliti Sar (Synthetic Aperture Radar) utilizzati anche in altri ambiti. Il livello di precisione è elevatissimo: fino a 1 metro quadrato di definizione.
Una soluzione che forse la stessa posizione geografica dell'azienda, fondata in Finlandia, in un contesto meteorologicamente non proprio mediterraneo, da Pekka Laurila e Rafal Modrzewski, inseriti da Forbes tra i 30 under 30 più influenti sul fronte delle tecnologie.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato