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A2A, primo progetto in Italia per il recupero di energia dai data center

Verrà realizzato nell’infrastruttura Avalon 3 di Retelit a Milano. Entro fine 2024 al via anche a Brescia una sperimentazione al centro di elaborazione dati che sorgerà in via Lamarmora
Il data center Avalon 3 di Milano
Il data center Avalon 3 di Milano
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Brescia sa bene come il recupero di calore dalle attività produttive possa portare benefici per l’intera comunità. L’utilizzo dell’energia termica prodotta dai forni di Alfa Acciai o del calore dei circuiti di raffreddamento di Ori Martin sono infatti strumenti concreti che permettono alla città di alimentare il teleriscaldamento e così sostenere migliaia di cittadini.

Ma adesso A2A, che in entrambi i progetti è attore protagonista, guarda ancora più in là focalizzandosi su un settore, quello dell’informatica, che sarà sempre più centrale. L’enorme mole di dati elaborati ogni giorno è infatti destinata ulteriormente a incrementare con l’avvento pervasivo dell’intelligenza artificiale. Questi processi richiedono però un grande dispendio di fonti energetiche, necessarie per alimentare e raffreddare le macchine al lavoro presenti all’interno dei tanti data center sparsi anche per l’Italia.

Da qui nasce l’idea della multiutility, in collaborazione con DBA Group e Retelit, di sfruttare l’energia generata da «Avalon 3», il più recente data center della società di telecomunicazioni leader in Italia nel B2B. Grazie al recupero del calore di scarto della struttura di Retelit – che con i suoi oltre 3.500 mq e 3,2 MW di potenza è il più grande punto di interconnessione internet d'Italia – verranno servite 1.250 famiglie in più all’anno nel Municipio 6 del capoluogo lombardo: l'energia sarà immessa nell’infrastruttura di teleriscaldamento gestita da A2A Calore e Servizi aumentando l’energia green a disposizione delle famiglie dell’area ovest della città.

La struttura renderà disponibile alla rete 2,5 MWt di potenza termica annuale e un incremento di 15 GWh dell’energia recuperabile.

Le dichiarazioni

«Grazie a questo accordo industriale, che consente di realizzare il primo progetto di questa tipologia in Italia, Milano si conferma tra le città più all’avanguardia nel processo di transizione ecologica - commenta Luca Rigoni, amministratore delegato di A2A Calore e Servizi - Saremo i primi a recuperare calore proveniente dal sistema di raffreddamento dei server che altrimenti andrebbe disperso portandolo nelle abitazioni milanesi attraverso la nostra rete di teleriscaldamento. Un esempio di utilizzo efficiente e circolare delle risorse e una conferma del nostro impegno continuo per la decarbonizzazione delle città attraverso tecnologie innovative».

Gli fa eco Roberta Neri, presidente di Retelit: «Uno dei pilastri della nostra strategia è la sostenibilità che si declina in particolare con l’efficientamento energetico dei data center. Siamo quindi orgogliosi di investire in questo progetto pionieristico che trasformerà il calore generato dal nostro Avalon 3, già costruito 100% green, in energia termica».

A Brescia

Un data center - © www.giornaledibrescia.it
Un data center - © www.giornaledibrescia.it

Presto però anche Brescia avrà il «suo» progetto: a inizio giugno l’amministratore delegato di A2A Renato Mazzoncini aveva annunciato, presentando il piano industriale 2024-2035 e gli investimenti su Brescia alle Commissioni Ecologia e Bilancio in Loggia, l’idea di recuperare l’energia, altrimenti dispersa, prodotta dal data center Qarnot che sarà realizzato nella centrale di Lamarmora.

Il progetto pilota è atteso per il 2024 e renderà disponibili, secondo quanto comunicato dallo stesso Mazzoncini, 100 kWt di potenza termica e 788 MWh all’anno di calore per la rete del teleriscaldamento. Con la seconda fase, tra il 2025 e il 2026, i numeri si impennerebbero a 1,8 MWt e 16 GWh all’anno. Si prevedono infine complessivamente 3 milioni di investimenti nel periodo 2024-2035.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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