A Brescia circolano oltre 130mila auto «green»

Le vetture ad alimentazione alternativa a benzina e diesel aumentano, ma la crescita resta abbastanza lenta. Mentre calano i veicoli a diesel, crescono quelli ibridi: ecco tutti i numeri
Sono sempre di più le auto elettriche
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Cresce (lentamente) l’elettrico, cala il diesel: così a grandi linee si potrebbe riassumere la tendenza automobilistica degli ultimi anni nel Bresciano. Tra il 2017 e il 2023, in particolare, le automobili alimentate a gasolio sono calate di oltre 18mila unità, diminuendo così del 5,1%.

L’aumento delle auto elettriche

Dal canto loro, nello stesso periodo l’acquisto di auto elettriche è aumentato di oltre il 3.000%: se nel 2017 furono acquistate 186 vetture green, nel 2023 se ne sono registrare 6.297. A dirlo è l’Aci, secondo cui resistono 48.053 esemplari di Euro 0 e che riferisce che alla fine del 2023 le auto a benzina o diesel sono comunque l’84%. In totale, a essere alimentati con energie alternative a benzina e gasolio sono quasi 136mila veicoli (il 16%).

A fornire il quadro concreto della rivoluzione sono però i numeri, più che le percentuali, che permettono di visualizzare meglio il volume delle auto diffuse a Brescia. Nel 2017 su 787mila (più o meno) auto circolanti in provincia, quelle considerabili green erano meno di 80mila. Oggi a questo numero vanno aggiunti 56mila esemplari. Sono aumentati di quasi il 70%.

Certo, anche le autovetture a benzina sono aumentate (di pari passo con un più generale aumento dei veicoli circolanti): il loro incremento è calcolabile in un 4%. E se il metano è pressoché fermo, a piacere sempre di più sono le automobili ibride a benzina: dalle 4mila immatricolazioni del 2017 si è passati alle quasi 37mila dello scorso anno.

Gli incentivi

Anche i dati più recenti parlano di un interesse sempre vivo nei confronti della mobilità sostenibile, anche se il comparto di per sé Italia va a rilento, con gli acquisti fermi tra il 3 e il 4% del totale (un terzo rispetto alla media europea).

A giugno 2024 gli incentivi che il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha destinato alle auto elettriche (suppergiù 200 milioni di euro sul miliardo di euro che il governo ha stanziato per gli incentivi auto di quest’anno) sono terminati in meno di nove ore dall’apertura della piattaforma Ecobonus 2024, molto più velocemente rispetto alle prenotazioni di auto ibride plug-in e ibride.

Le colonnine

Di pari passo con l’aumento dei veicoli elettrici su strada, sale anche il numero di infrastrutture di ricarica su tutto il territorio italiano. Se è infatti vero che anche a casa si può ricaricare l’auto (basta avere un garage con una presa elettrica e sfruttare le ore di inattività della macchina), le famose colonnine accessibili pubblicamente sono sempre più necessarie.

Secondo i dati diffusi durante l’ultimo Forum Pa 2024, a marzo in Italia c’eran più di 54mila punti di ricarica a uso pubblico. Un anno esatto prima, si parlava di circa 41mila colonnine. La crescita di 13mila esemplari è significativa, ma lo è anche l’aumento di punti di ricarica veloce e ultra veloce, sempre di più rispetto ai primi anni in cui (anche a Brescia) si trovavano per lo più colonnine a ricarica «normale».

La distribuzione

Significativa è anche la collocazione dei punti di ricarica: il 58% si trova nel Nord Italia, il 20% al Centro e il 22% al Sud, in Sardegna e in Sicilia. E le autostrade italiane ospitano poco meno di 1000 colonnine, coprendo così il 40% delle aree di servizio.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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