GdB Casa

Epbd: il quadro nazionale e i dati su Brescia e provincia

La Redazione Web
I dati bresciani sulle case green sono interessanti: la rielaborazione di Ance Brescia
Case green
Case green
AA

Per quanto concerne la nostra provincia, secondo la rielaborazione di Ance Brescia dei dati Istat (2011), ipotizzando di rinnovare il 43% degli edifici a peggior prestazione gli immobili interessati potrebbero essere circa 50mila, vale a dire il 23% del patrimonio residenziale bresciano.

Interventi urgenti

Gli interventi più urgenti sono la riqualificazione delle case di classe E, F, G, ossia le categorie energetiche peggiori, che a Brescia rappresentano più di 120mila immobili, cioè poco più del 50% del totale degli edifici residenziali.

Le stesse categorie a livello nazionale pesano quasi il 68% del totale degli edifici residenziali, il 57% a livello regionale. Facendo un calcolo sulla base degli investimenti medi su un singolo edificio comunicato dall'ultimo rapporto sul Superbonus di Enea, se si dovesse intervenire sugli edifici rientranti nelle classi energetiche peggiori (circa 50mila come sopra indicato), il costo totale degli interventi per il rinnovamento nella provincia bresciana potrebbe ammontare sino a 12 miliardi di euro, cifra che contempla gli interventi su tutte le tipologie d'immobile, dal singolo appartamento al condominio da decine o centinaia di vani.

Gli edifici non residenziali

Cifre consistenti alle quali vanno a sommarsi anche gli edifici non residenziali, che hanno però scadenze diverse per il raggiungimento degli obiettivi della direttiva. Per quest'ultimi è infatti richiesto che raggiungano una riqualificazione del 26% entro il 2033.

Basandosi sempre sui dati dell'Enea che indicano un risparmio di energia primaria non rinnovabile superiore ai 9.000 GWh/anno grazie al Superbonus al dicembre 2022, se si dovesse intervenire a Brescia sul 43% degli edifici si potrebbe raggiungere un risparmio potenziale di circa 1000 GWh/anno. Obiettivi ambiziosi ma che l'Italia potrebbe centrare, se si considerano i risultati ottenuti negli ultimi quattro anni grazie all'introduzione degli incentivi. Infatti, calcolando i dati Enea del Superbonus, in Lombardia si è intervenuti sul 7,3% degli edifici. Mantenendo un trend simile, a livello nazionale da qui sino al 2030 si potrebbe ottenere un calo dei consumi del 16%.

Il punto con i dati Siape

Dai dati Siape (Sistema informativo sugli attestati di prestazione energetica) aggiornati al 20 maggio 2024, dei più di 168mila attestati di prestazione energetica registrati (87,4% per il residenziale e il 12,6 per il non residenziale), oltre il 38% degli edifici certificati rientra nelle classi più energivore (F e G), mentre le classi A (dalla A1 alla A4) comprendono quasi il 21% degli immobili soggetti ad Scimmia.

A livello nazionale, come riportato nel Rapporto annuale sull'Efficienza energetica 2023 redatto da Enea, «gli immobili certificati sulla piattaforma mostrano un buon miglioramento delle prestazioni energetiche tra il 2021 e il 2022, con l'incremento di circa il 4,5% dei casi ricadenti nelle classi energetiche comprese tra A4 e B (15,4%); le classi energetiche peggiori (F e G) scendono al 51,3%, mentre quelle intermedie (da C a E) rimangono stabili. Tuttavia, tale miglioramento delle prestazioni energetiche è piuttosto disuniforme nel momento in cui si analizzano le singole destinazioni d'uso: migliorano gli immobili residenziali, gli uffici, le attività sanitarie e le attività sportive; negli altri casi troviamo, invece, una situazione piuttosto stabile rispetto al 2021, ad esclusione delle attività scolastiche e quelle industriali dove la percentuale di classi energetiche F e G cresce di circa il 2,5%».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.