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Cambiamento climatico, spada di Damocle sulle nostre case

La Redazione Web
Nel 2023 5 milioni di italiani hanno subito danni all'abitazione causati da maltempo o da calamità naturali
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Le stagioni sono sempre più imprevedibili e il cambiamento climatico ci sta condizionando anche in modo preoccupante in più situazioni. Pensiamo solo ai danni derivanti dalle bombe d’acqua, da fenomeni simili agli “uragani”, dal vento che soffia a velocità mai viste nella nostra provincia.

Quanto può incidere tutto questo sul nostro modo di gestire le case, su come costruirle d’ora in poi e su come ristrutturale? Sono quesiti sui quali si deve cominciare a ragionare.

Intanto possiamo riflettere sui danni del maltempo valutando l’indagine commissionata da Facile.it a mUp Research e Norstat.

Analizzando quanto accaduto nel 2023, la ricerca dice che circa 5 milioni di italiani hanno subito danni alla propria abitazione causati da maltempo o da calamità naturali.

Grandine, vento e acqua sul podio delle calamità

Gli impianti fotovoltaici sono stati un bersaglio facile per la grandine
Gli impianti fotovoltaici sono stati un bersaglio facile per la grandine

Analizzando le risposte di coloro che hanno dichiarato di aver subito danni all’abitazione legati ad eventi atmosferici – si legge nell’indagine realizzata su un campione rappresentativo della popolazione nazionale – emerge che il fenomeno dannoso più comune è stata la grandine, indicata dal 49% dei rispondenti (in alcune zone gli impianti fotovoltaici sono stati il bersaglio privilegiato). Seguono i danni da vento (diretti o da cose trasportate dal vento) indicati dal 39,7% dei danneggiati.

Sul posto i Vigili del Fuoco
Sul posto i Vigili del Fuoco

Altro elemento che ha creato gravi problemi è stata l’acqua: il 23,3% dei danneggiati ha dichiarato di aver subito danni a seguito di un’alluvione, mentre il 18,1% per via di un allagamento.

Chiudono la graduatoria i danni da terremoto, indicati dall’8,6% dei rispondenti, e quelli da gelo (2,6%).

In Italia il 78% degli immobili è costruito in zone a rischio idrogeologico e l’aumentare dei fenomeni atmosferici di forte intensità ha ampliato il numero di case potenzialmente esposte ai danni da maltempo.

L’evoluzione in edilizia

Il cambiamento climatico dovrà influenzare il settore delle costruzioni
Il cambiamento climatico dovrà influenzare il settore delle costruzioni

Il cambiamento climatico sta stimolando il settore delle costruzioni verso pratiche più sostenibili, efficienti e resilienti per affrontare le sfide climatiche attuali e future. Vediamo alcuni modi in cui il cambiamento climatico può influenzare il settore delle costruzioni.

Efficienza energetica. Con l’aumento delle temperature e una maggiore frequenza di ondate di calore, è sempre più importante progettare edifici che siano in grado di mantenere una temperatura confortevole senza fare affidamento esclusivamente sui sistemi di riscaldamento e raffrescamento. Questo significa che le case dovranno essere progettate con un'attenzione particolare all'isolamento termico, alla posizione e all'orientamento solare per massimizzare l'efficienza energetica.

Resilienza agli eventi climatici estremi. Il cambiamento climatico porta anche a un aumento degli eventi climatici estremi come alluvioni, tempeste e incendi. Le case dovranno essere costruite con materiali e tecnologie che le rendano più resilienti a questi eventi, ad esempio utilizzando materiali resistenti al fuoco e al vento e adottando tecniche di costruzione che riducano il rischio di danni strutturali.

Gestione delle acque. Con un aumento delle precipitazioni intense e dei rischi di inondazioni, diventa importante progettare sistemi di drenaggio e raccolta delle acque piovane che possano gestire grandi quantità di acqua in modo sicuro ed efficiente.

Materiali sostenibili. Data l'urgente necessità di ridurre le emissioni di gas serra associate al settore delle costruzioni, c'è un crescente interesse per l'uso di materiali da costruzione sostenibili e a basso impatto ambientale, come legno certificato, materiali riciclati e materiali a bassa emissione di carbonio.

Lo scudo dell’assicurazione

Come possono gli italiani difendersi nell’immediato dall’insidia dei danni da maltempo? In attesa di interventi oche richiedono tempi lunghi, la prima difesa è un’assicurazione, ma in questo campo siamo deficitari.

Nonostante quanto descritto nell’indagine commissionata da Facile.it a mUp Research e Norstat, gli italiani si confermano essere un popolo che si assicura poco.

Dall’indagine emerge che appena poco più di un danneggiato su 3 aveva, al momento del sinistro, una copertura assicurativa sottoscritta per tutelarsi dagli eventi, mentre il 27% ha potuto godere unicamente della polizza condominiale. Preoccupa anche sapere che quasi 4 danneggiati su 10, pari a circa 1,8 milioni di italiani, non hanno contato su alcuna copertura.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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