Garda

«Zanzanù», sette condanne per l’occupazione alla Spiaggia d'Oro

Il tribunale di Brescia ha condannato gli antagonisti a un anno di reclusione per quanto accaduto nell’ex ristorante di Desenzano
L’occupazione del dicembre 2015 a Desenzano Foto © www.giornaledibrescia.it
L’occupazione del dicembre 2015 a Desenzano Foto © www.giornaledibrescia.it
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Per gli antagonisti era la necessità di rivendicare uno spazio sociale negato nella zona del basso Garda. Per l’amministrazione comunale dell’epoca era l’occupazione abusiva di uno stabile pubblico.

Ieri pomeriggio il tribunale di Brescia ha condannato ad un anno di reclusione, il pm aveva chiesto un anno e due mesi, sette antagonisti legati all’associazione Diritti per tutti e a Colletivo Gardesano Autonomo di Desenzano per l’occupazione del dicembre del 2015 dell’ex ristorante della Spiaggia d’Oro nella cittadina gardesana, un'azione che era stata firmata «Zanzanù».

Gli antagonisti infatti avevano battezzato come il brigante gardesano, nato a Gargnano, del diciassettesimo secolo, il gruppo che era nato dalla collaborazione di diverse realtà della provincia. In quel periodo il collettivo aveva chiesto all’amministrazione comunale di assegnare loro quello spazio, all’epoca non utilizzato, per le proprie iniziative mentre dal municipio avevano negato fatto sapere di avere altri programmi per la struttura.

Il 21 dicembre 2015 lo spazio era stato occupato e rinominato «Centro sociale Zanzanù» e l’occupazione era durata fino al 2 febbraio quando, all’alba, reparti della Polizia di Stato avevano sgomberato le sei persone che erano presenti in quel momento all’interno della struttura. Nel complesso erano state una decina le persone indagate per l’occupazione, mentre altre erano poi state successivamente coinvolte in azioni giudiziarie che erano seguite ad una manifestazione non autorizzata e ad una seconda occupazione, avvenuta un anno dopo, di una ex falegnameria dove era prevista la realizzazione di un supermercato.

«Attenderemo le motivazioni e poi prepareremo l’appello - ha spiegato l’avvocato Manlio Vicini a Radio Onda d’Urto - anche se del punto di vista tecnico riteniamo importante che tutti gli imputati sono stati assolti per non aver commesso il fatto dai capi di imputazione di furto e danneggiamento, resta solo l’occupazione».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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