Garda

Vigili del Fuoco, in congedo il caporeparto Massimiliano Gregori

Dopo 38 anni di servizio, gran parte dei quali in forza al distaccamento di Salò, va in pensione. Ma non lascia il Corpo
Massimiliano Gregori sull'autoscala con i figli - © www.giornaledibrescia.it
Massimiliano Gregori sull'autoscala con i figli - © www.giornaledibrescia.it
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Trentotto anni nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Sono quelli trascorsi dal caporeparto esperto Massimiliano «Max» Gregori, per il quale con lo scoccare dei 60 anni di età, è giunto il momento del congedo. Triestino, classe 1962, dal 2003 Gregori è bresciano d’adozione, avendo trascorso 15 anni nelle fila del distaccamento di Salò, del quale è stato responsabile fino al 2018, quando è divenuto capo del presidio aeroportuale di Montichiari dei Vvf, arricchendo per un altro quadriennio la rosa di esperienze professionali di un ambito del tutto particolare.

La caserma di Salò

Entrato nelle fila del Corpo nazionale come ausiliario di leva nel 1981 nella sua Trieste, Gregori ha percorso tutte le tappe della carriera dei vigili del fuoco tra Gorizia, dove è divenuto permanente (così viene definito il vigile del fuoco professionista) e il Comando di Brescia. Al Garda si lega in particolare gran parte della sua attività professionale: era già operativo nella caserma di via Turrini, a Salò, quando il terremoto che sconvolse Benaco e Valsabbia rese tribolato l’ultimo scorcio del 2004.

Gregori interviene durante la celebrazione della Santa Barbara al distaccamento dei Vvf di Salò - © www.giornaledibrescia.it
Gregori interviene durante la celebrazione della Santa Barbara al distaccamento dei Vvf di Salò - © www.giornaledibrescia.it

Lo stesso distaccamento salodiano fu danneggiato dal sisma, come ben ricorda Gregori che dal 1990 è stato anche sindacalista dell’RdB (Rapprensentanze di Base, poi divenuto Usb): «Il mio unico rammarico è quello di andare in pensione senza aver visto la posa della prima pietra del nuovo distaccamento di Salò» assicura.

Pesce d'Aprile 2008: la nuova caserma dei Vvf di Salò secondo l'RdB di cui Gregori era segretario provinciale - © www.giornaledibrescia.it
Pesce d'Aprile 2008: la nuova caserma dei Vvf di Salò secondo l'RdB di cui Gregori era segretario provinciale - © www.giornaledibrescia.it

E sì che per smuovere le acque, sempre nelle vesti di sindacalista non nuovo a iniziative clamorose («in Friuli avevo organizzato anche uno sciopero della fame per il potenziamento dell’organico, mi mandarono la Digos» ricorda oggi), aveva usato anche la verve comica. Era il 1° aprile 2008 quando, convocata la stampa per quello che aveva prospettato come il nuovo progetto della caserma, si presentò armato di una caserma dei pompieri fatta di mattoncini di costruzioni per bambini. Efficace lo slogan per il sarcastico Pesce d’Aprile: «Futuro e sicurezza… in gioco».

Agosto 2004: Max Gregori in veste di sindacalista manifesta in Broletto contro le carenze di organico - © www.giornaledibrescia.it
Agosto 2004: Max Gregori in veste di sindacalista manifesta in Broletto contro le carenze di organico - © www.giornaledibrescia.it

Né d’altro canto meno suggestiva era stata la scelta di presentarsi in Broletto come uomo-sandwich con un cartellone che riproduceva lo stemma del Wwf debitamente ritoccato: al panda era posto in testa un elmetto da pompiere, mentre alle due «w» erano sostituite altrettante «v»: «Vvf – categoria in via d’estinzione» recitava lo slogan di denuncia delle carenze di organico del personale di via Scuole nell’ancor più lontano agosto 2004.

Da permanente a volontario

Il caporeparto dei Vvf Massimiliano Gregori - © www.giornaledibrescia.it
Il caporeparto dei Vvf Massimiliano Gregori - © www.giornaledibrescia.it

Ma da quelle trovate provocatorie di acqua sotto ai ponti ne è passata parecchia, a sufficienza per garantire a Gregori l’acquisizione di competenze molteplici – con qualifiche che spaziano dall’istruttore di guida in emergenza al Dos, vale a dire il direttore delle operazioni di spegnimento boschivo, dalle patenti nautiche alla formazione da disaster manager e da esperto provinciale in ambito Nbcr (acronimo che sta per nucleare, batteriologico, chimico e radiologico).

Difficile per lui individuare un ricordo della sua lunga esperienza professionale che valga più di altri. Quasi a ribadire come ogni giornata vissuta con la divisa da vigile del fuoco gli abbia lasciato qualcosa. «Dal gattino finito in un collettore che riuscimmo ad attirare e recuperare facendogli sentire da uno smartphone il verso registrato di una mamma gatta, fino agli addestramenti con i potenti mezzi antincendio aeroportuali», a bordo dei quali concluderà formalmente la sua carriera questo venerdì.

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Di certo non resterà con le mani in mano. L’impegno nel Corpo nazionale riprenderà in forma di volontariato in seno al distaccamento di Desenzano, che dismettere del tutto elmo, nomex, autoprotettore e gli altri arnesi del mestiere non è cosa che gli si addice. Parallelamente, proseguirà anche la sua attività di formatore all’uso del defibrillatore in seno all’associazione Cuore Amico del Garda, già in essere da tempo. Perché dalla vocazione ad esserci per gli altri, in pensione Gregori non conta proprio di andarci.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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