Garda

Viaggi in Marocco per conto della banca clandestina

Arrestato un 40enne marocchino che era uno dei corriere dell’organizzazione
Guardia di Finanza
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Si appoggiava ad un 40enne di origine marocchina ma da anni residente, e in regola con il permesso di soggiorno, a Desenzano del Garda l’organizzazione per il contrabbando dei capitali sgominata nelle scorse ore dalla Guardia di Finanza di Firenze con l’operazione Nemesi che ha coinvolto 23 persone indagate a vario titolo per riciclaggio e attività finanziaria abusiva.

Secondo quanto ricostruito dalle Fiamme gialle infatti l’organizzazione, formata in prevalenza da magrebini, aveva messo in piedi una vera e propria rete di banche abusive con autentici sportelli occultati in diversi negozi e appartamenti in città e paesi di tutta la Toscana. Il meccanismo era semplice quanto efficacie: la rete sul territorio faceva una costante pubblicità sotterranea per far sapre che l’organizzazione era in grado di trasferire ingenti quantità di denaro in Marocco in tempo reale, senza passare dai tradizionali canali e quindi senza le necessarie verifiche di tracciabilità. Il sistema si basava sulla presenza, in Italia e in Marocco, di agenzie in constante contatto telefonico. Quando un cliente versava una cifra in Italia partiva un messaggio whatsapp che indicava al «corrispondente» in Marocco di rendere la somma immediatamente disponibile.

Perchè fosse garantita l’operatività dell’organizzazione era dunque necessario che la «cassa» venisse adeguatamente rifornita con somme di denaro però che sfuggisser ad ogni tipo di controllo o tracciabilità. Ed era in questa fase che entrava in campo il 40enne gardesano. Era uno dei corriere, gli «spalloni» nel gergo del contrabbando, che si foderavano di contanti e affrontavano il viaggio, a volte anche con mezzi di fortuna, per portare il denaro in Marocco. Nel complesso tra i 23 indagati, 14, compreso il gardesano, sono state raggiunte da misure di custodia cautelare: sette in carcere, due agli arresti domiciliari e altre cinque con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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