Velo: «Il ciclismo ci aveva fatti conoscere, sono devastato»
«Il ciclismo ci aveva fatti conoscere, e il ciclismo ci ha separati. Stavamo bene assieme, era un anno e mezzo che ci frequentavamo, entrambi venivamo da due storie finite, e adesso mi trovo a piangere una donna che amavo e dentro di me ho solo un profondo e incontenibile sentimento di fine». È un Marco Velo «devastato» quello che a tuttobiciweb parla dell'incidente in cui questa mattina a Lonato è morta sotto il suo sguardo la compagna, Roberta Agosti. Per l'incidente, la procura di Brescia ha aperto un'inchiesta.
«Sono a pezzi, non ho parole», aggiunge l'ex ciclista, braccio destro del ct Davide Cassani. «Eravamo in mezzo alla campagna, dove il traffico in pratica non c'è - racconta -. Avevamo proprio scelto quel posto per pedalare in sicurezza e in tutta tranquillità, eravamo un gruppetto di amici che procedeva pian pianino, non più di 23 chilometri all'ora. Salivamo su una strada all'1%, ad un certo punto sono caduti in 3 o 4, Roberta ha sbandato e si è portata verso sinistra ed è stata presa in pieno dal camion cisterna che stava procedendo in senso contrario alla nostra marcia: da quel momento è in cominciato un incubo».
Roberta era molto conosciuta nell'ambito del ciclismo amatoriale, come atleta di punta del Team Millennium Brescia. Era la figlia del fondatore del marchio di giocattoli Toys, l'imprenditore Antonio Agosti.
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