Una foto alla cascata dietro la tragica caduta nella forra
Si è chiarita con il rientro dei soccorsi la dinamica dell'infortunio mortale avvenuto questo pomeriggio sopra Campione del Garda. Il canyoning non c’entra, come pareva inizialmente. E’ stato probabilmente il tentativo di scattare una fotografia a risultare fatale al turista tedesco precipitato attorno alle 14 nel torrente Vione. Un volo tragico nel corso del quale ha verosimilmente battuto la testa prima di cadere nella polla che si apre sotto la cascata, proprio quella che stava cercando di riprendere.
Un epilogo terribile per quell’escursione lungo il sentiero 110 che da Campione si inerpica sul monte che lo domina, fiancheggiando la forra, spesso meta degli appassionati di canyoning, la disciplina che consiste nel calarsi in strette gole attraversate da corsi d'acqua sfruttandone la corrente.
Ma il 30enne era salito solo per una gita assieme alla fidanzata. Tanto più che non indossava alcuna muta, ma semplicemente una maglietta e un paio di pantaloncini da escursione. Si è allontanato giusto il tempo di riprendere la cascata e all’improvviso è scivolato in acqua con un volo fatale. Tanto che il corpo è stato ritrovato incastrato sott’acqua, ad una profondità di circa 2-3 metri.
A lanciare l’allarme un passante che giunto a ridosso della terrazzina naturale di roccia che affaccia sulla cascata e da cui si presume si sia sporta la vittima, ha notato abbandonato a terra uno zaino.
Sul posto le unità specializzate nel soccorso speleo-alpino-fluviale (Saf) dei Vigili del Fuoco, che per il recupero hanno attivato anche l’elicottero giunto da Varese.
Mentre le squadre da terra assieme a tecnici del Soccorso alpino risalivano il sentiero, i Vigli del fuoco elitrasportati si sono calati dal cielo con il verricello per il recupero dell'escursionista, nel punto teatro dell'incidente, estremamente impervio. Sul posto, anche l'eliambulanza decollata dal Civile, pronta a trasferire in ospedale l’uomo.
Tutto purtroppo si è però rivelato inutile: per il tedesco non c'era ormai più nulla da fare. L’intervento, durato oltre 3 ore, si è concluso con l’inevitabile constatazione del decesso del 30enne: la salma è stata recuperata dal Saf e portata a valle dall'elicottero dei Vvf.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato