Un radar nel golfo di Salò nel nome di Greta e Umberto
Nel prossimo futuro le acque del golfo di Salò saranno controllate da un impianto radar in grado di monitorare il traffico dei natanti in tempo reale. A pagarlo sarà l’assicurazione di Patrick Kassen e Christian Teismann, i due turisti tedeschi accusati dell’omicidio colposo di Greta Nedrotti ed Umberto Garzarella. In cambio gli imputati otterranno, proprio all’esordio dell’udienza in programma oggi in Tribunale, la revoca della costituzione di parte civile del Comune di Salò. Che, assistito dall’avvocato Giovanni Orlandi, ha centrato il suo obiettivo: puntare un faro sulla sicurezza della navigazione nelle acque salodiane che nella notte del 19 giugno scorso sono state teatro del terribile incidente nautico costato la vita ai due giovani.
Come funziona
L’impianto acquistato dalla Mannheimer Insurance, per conto dell’amministrazione comunale di Salò, sarà donato dal Comune alla Guarda Costiera che ha indicato questo tipo di strumentazione come utile allo scopo e si incaricherà del suo utilizzo. Si tratta di un Ais (Automatic Identification System), è un sistema automatico di tracciamento in grado di fornire una serie di informazioni sulle navi e imbarcazioni presenti in un raggio che - nel caso specifico - copre tutta l’ampiezza del golfo di Salò.L’Ais consente di identificare la barca, avere in tempo reale la sua posizione, ma anche la sua rotta e la sua velocità. Tutti questi dati sono inviati ad una centrale e possono essere visualizzati in diretta su un monitor, proprio come avviene nelle torri di controllo degli aeroporti. Il sistema dunque può prevenire gli incidenti, ma anche essere utile alla ricostruzione di quanto accaduto.
È di tutta evidenza che se fosse stato in funzione nel giugno scorso probabilmente oggi Greta e Umberto sarebbero ancora qui, mentre Kassen e Teismann non sarebbero in aula ad affrontare un processo per omicidio colposo, omissione di soccorso e naufragio. Di sicuro, in ogni caso, la ricostruzione di quanto accaduto quella notte buio pesto non sarebbe stata così complessa. Da subito, se non altro, si sarebbe conosciuta l’esatta dinamica dello schianto tra il Riva Aquarama dei due turisti tedeschi e il gozzo di legno sul quale si trovavano Greta ed Umberto. Ma anche la velocità del motoscafo e le coordinate dell’impatto utili anche per ricerche puntuali e istantanee. Soccorsi che nel caso di Greta ed Umberto non avrebbero potuto nulla, ma che un giorno - possibilmente nel mese e nell’anno di mai - potranno rivelarsi decisivi. Anche nel loro nome.
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