Tuffo all'eritema, sospetta «dermatite del bagnante»
Un tuffo che vale l'arrivo del 118 e una gita fuori programma in ospedale per non meno di 25 bagnanti, della quarantina che hanno ravvisato lo stesso sintomo: prurito e rossore che hanno tutta l'aria di un eritema, ma che di fatto sono con buona probabilità quella che viene definita la "dermatite del bagnante". Sufficiente a imporre l'intervento ripetuto di infermieri del 118 tra la spiagga di Sestole di Manerba, vicino a Punta San Sivino (dove ora vige il divieto di balneazione), e Desenzanino.
L'episodio, avvenuto ieri mattina, a poche ore dalla querelle tra Asl e la Goletta dei laghi sulla qualità (e balneabilità) delle acque del Garda, è secondo le prime ipotesi da attribuire a parassiti di uccelli - forse i cigni - che accumulatisi in acqua possono generare la fastidiosa reazione in chi ne viene a contatto. Ecco al riguardo le indicazioni fornite dalla dottoressa Ausilia Maria Manganoni del reparto di Dermatologia degli Spedali Civili di Brescia.
Cos'è la dermatite del bagnante? La dermatite del Bagnante, nota come dermatite da cercarie, è dovuta alla presenza nelle acque di cercarie di schistosomi (parassiti, ndr); possono essere presenti sia in acque dolci che salate.
Quali sono i sintomi tipici della dermatite del bagnante? E’ una dermatite pruriginosa, costituita da papulo-vescicole che possono essere distribuite sia al tronco che agli arti e che compare di solito dopo ore dal bagno nell’acqua di mare, fiumi, laghi. A volte vengono riportati sintomi di “pizzicore” cutaneo, soprattutto nelle zone coperte da costume, già mentre si è in acqua. Quando ciò succede è utile cambiare subito il costume, lavarlo e sciacquarsi. In molti casi tuttavia il prurito compare dopo ore che si è usciti dall’acqua e possono comparire papule, cioè piccole rilevatezze eritematose, non confluenti.
Come bisogna comportarsi? Nella maggior parte dei casi si risolve con l’applicazione di creme a base di cortisonici; in caso di prurito intenso è anche opportuno associare antistaminici per via orale. Il dato anamnestico dell’insorgenza dell’eruzione pruriginosa dopo il bagno (in genere dopo alcune ore) e la presenza in più familiari aiuta a porre una corretta diagnosi e a tranquillizzare in particolare i genitori, spaventati per questa strana “epidemia” che si manifesta in più componenti che hanno fatto il bagno nelle stesse acque. Se insieme all’eruzione compare invece cefalea, febbre, brividi, debolezza, vomito, congiuntivite bisogna rivolgersi al medico.
Quanto possono incedere le condizioni meteo? Le particolari condizioni climatiche di questi giorni, con alto grado di umidità, hanno sicuramente favorito l’estrinsecarsi della patologia, che può manifestarsi anche al mare, dopo intense mareggiate.
(dottoressa Ausilia Maria Manganoni del reparto di Dermatologia degli Spedali Civili di Brescia)
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