Garda

Tre nuovi medici per la Fondazione Madonna del Corlo

Il potenziamento voluto dall’ente dovrebbe andare a vantaggio dell’Istituto cure intermedie
Novità. La sede della Fondazione lonatese
Novità. La sede della Fondazione lonatese
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Tre nuovi medici alla Fondazione Madonna del Corlo: nonostante sia sempre più difficile reperire risorse, l’ente investe nei professionisti per accrescere la qualità del servizio erogato. L’obiettivo delle nuove assunzioni, che potenziano in modo significativo l’organico dell’ente, è dare nuovo impulso ai servizi istituzionali per offrire servizi sempre più qualificati e in linea con le recenti riforme regionali, che caldeggiano una sempre maggiore apertura sul territorio.

Va ricordato che la Fondazione presieduta da Adriano Robazzi è un ente storico lonatese: gestisce una Rsa, un Istituto di cure intermedie, un Reparto per cure palliative e ambulatori di riabilitazione accreditati. Ora, accanto ai collaboratori e ai dipendenti che da tempo operano in Fondazione, sono arrivate tre nuove professionalità, spiegano dall’ente, «di provata esperienza e capacità». Si tratta dell’internista e cardiologo Andrea Ferrazza, della geriatra Antonella Ricci e del fisiatra Maurizio Falso: saranno per lo più impegnati nell’Istituto di cure intermedie. Incarichi. Andrea Ferrazza, a lungo medico dirigente nel presidio ospedaliero di Desenzano, sarà referente dei reparti della Rsa del progetto di riabilitazione cardiorespiratoria.

Antonella Ricci, membro tra l’altro del Gruppo di Ricerca geriatrica di Brescia, ha lavorato a Villa Brbarano e nel reparto di Geriatria della Poliambulanza. Maurizio Falso, docente in Statale, è stato a lungo dirigente medico fisiatra in varie strutture del territorio (tra cui l’ospedale di Iseo e la Città di Brescia) e sarà referente dell’ambito fisiatrico. «Sfide importanti aspettano l’istituto di cure intermedie - erede di quell’istituto di riabilitazione che è sempre stato il fiore all’occhiello della struttura gardesana - e la Fondazione in generale: nonostante il delicato momento storico in cui è necessario fare i conti con una contrazione delle risorse, il consolidamento sul territorio sarà solo il primo tassello nell’ottica di un ulteriore passo avanti nella qualità della gestione e dell’assistenza di pazienti complessi riabilitabili».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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