Terremoto sul Garda: i perché e le paure
I gardesani hanno pensato subito al 2004. Una notte insonne. Tutta colpa delle faglie della zona, specialmente la Ballino
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AA
Poco sonno, l’orecchio teso, le case controllate più volte, con la paura di trovare crepe, tutti pronti a uscire ancora di casa, se...
Fortunatamente il terremoto di magnitudo 4 registrato alle 19.49 di giovedì 28 agosto, con epicentro nel lago, al largo di Gargnano, si è limitato a seminare paura e preoccupazione. L’unico lieve danno registrato dalla Protezione civile è un camino caduto a Bogliaco, nella piazza del porto vecchio. Anche perché tutti (o quasi) gli immobili della zona sono stati adeguati alle normative antisismiche dopo il terremoto del 2004.
Ma quella sera la paura è stata tanta. La scossa è stata avvertita distintamente in tutti i centri gardesani. Ma il sisma è stato percepito pure a Brescia, nell’hinterland cittadino e nei paesi delle Valli. Medesimo discorso per Trentino e Veneto orientale.
Moltissime le telefonate ai Vigili del Fuoco, il cui intervento si è però reso necessario solo a Bogliaco per mettere in sicurezza il tetto da cui è caduto il comignolo.
Ma perché il Garda, periodicamente, trema? Tutta colpa delle faglie presenti nell’area. La principale è la faglia del Ballino, che si estende lungo l’asse del Garda settentrionale. Più a sud, un ramo di questa faglia entra nel golfo di Salò, tagliandolo in due parti, una a nord che tende al sollevamento, l’altra a sud che tende ad abbassarsi, scendendo a formare il sottosuolo roccioso della Valtenesi. Secondo recenti studi geologici la faglia Garda-Ballino provoca uno spostamento di 2 millimetri ogni mille anni, con i Lessini ed il Baldo a far da monolite. Una situazione tettonica che pare ancora lontana da un assestamento definitivo. Il quadro scientifico della sismicità gardesana, comunque, è piuttosto rassicurante: per gli esperti sono decisamente da escludere eventi catastrofici.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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