Garda

Tenta di colpire il padre con il coltello

La tragedia è stata evitata per la prontezza del genitore che ha chiamato i carabinieri, ma che poi non ha voluto denunciare la figlia
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Un passato segnato - da vittima, quando ancora era minorenne - da un’esperienza traumatica e un presente in cui i problemi non sono svaniti, ma al contrario sono aumentati.

È la storia di una ragazza bresciana, 27 anni da compiere, residente sul Garda e arrestata nell’estate 2015 per aver sequestrato e rapinato, con un complice, due turisti tedeschi costretti a guidare la loro auto sotto la minaccia di un coltello.

Per quel fatto la giovane è stata condannata a tre anni di carcere e i giudici le hanno riconosciuto la semi infermità mentale. Pena che sta scontando ai domiciliari, dopo un periodo in cella a Verziano dove si è anche sposata con un detenuto.

Ora è però finita nuovamente nei guai. Questa volta perchè, sempre con un coltello in mano, ha tentato di colpire il padre. La tragedia è stata evitata per la prontezza del genitore che ha chiamato i carabinieri, ma che poi non ha voluto denunciare la figlia. Per la 27enne, qualche giorno più tardi,  si sono spalancate le porte del carcere di Verziano come misura aggravata. “Va curata e non tenuta in cella” ha spiegato il suo legale, l’avvocato Massimiliano Battagliola, al tribunale di Sorveglianza che sta analizzando il caso.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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