Taxi, a Desenzano sono in arrivo sei nuove licenze
Dodici taxi sono proprio pochi per la capitale del Garda. Con diciotto la situazione potrebbe migliorare. Ecco perché già nel Consiglio comunale di ottobre dovrebbe essere discusso il nuovo regolamento per il servizio di noleggio con conducente e taxi. Poi, la novità che si sta attentamente studiando e i piani per il futuro. L’obiettivo? «Migliorare la mobilità sul nostro territorio per turisti e cittadini». Parola dell’assessore a Turismo e Attività produttive Stefania Lorenzoni.
In primis, Lorenzoni spiega dei taxi. Il nuovo regolamento sarà in linea con le normative nazionali esistenti, e ne sfrutterà anche le opportunità: «Il Governo - sottolinea Lorenzoni - offre a territori in cui la necessità è maggiore, come il nostro così turistico, di aprire bandi straordinari e ampliare l’offerta. Dalle dodici licenze presenti a Desenzano potremo arrivare fino a 18. Il problema non sono i tassisti, ma il trasporto dei turisti, e dei cittadini, a Desenzano. Se sono solo dodici, è chiaro che non possano fare il lavoro di 25».
Prospettive
Di attese, assenze, problemi legati al servizio taxi (di nuovo: nulla contro i tassisti che operano a Desenzano) si parla ciclicamente: polemiche non mancano mai. Incrementare il numero delle licenze potrebbe tamponare la situazione.
Lorenzoni però guarda avanti: «Il problema della mobilità a Desenzano va affrontato mettendo in atto soluzioni. Una è sicuramente questa dell’aumento del numero di licenze. Un’altra che stiamo studiando è quella di predisporre un bus "turistico circolare" operativo nella stagione estiva, che parta dalla stazione, scenda in centro storico verso gli alberghi, arrivi a Rivoltella e ritorni in stazione. Da giugno a settembre potrebbe essere utile».
Siamo in fase embrionale, difficilmente si riuscirà a partire entro la prossima stagione, ma se ne stanno valutando «le difficoltà burocratiche, ma anche economiche», in modo da potercela fare.
Altra cosa che l’assessore Lorenzoni vorrebbe proprio riuscire a fare è «istituire una rete di bike sharing con i Comuni limitrofi: funziona a Brescia e a Verona, non è impraticabile. Bisogna sedersi tutti al tavolo e ipotizzare il progetto, che abbiamo già ventilato all’assessore regionale Barbara Mazzali». Ipotizzarlo, e poi realizzarlo, magari con contributi statali e regionali.
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