Garda

Tav: fermata Garda allo studio vicino alla A4

La proposta avanzata dall'assessore regionale Parolini per favorire il turismo
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Una fermata della Tav nei pressi del casello autostradale di Sirmione a nord della storica torre di San Martino può far storcere il naso a qualcuno, ma potrebbe essere una grande opportunità per lo sviluppo turistico del lago di Garda.

La proposta avanzata nelle scorse settimane dall’assessore regionale Mauro Parolini prende sempre più piede. Il titolare dello Sviluppo economico in Regione Lombardia annuncia che «si sono già svolti due incontri per approfondire questa prospettiva con i vertici di Fs e di Rfi, dai quali sono emerse le prime condivisioni tecniche».

«Stiamo lavorando con impegno - ha confermato Parolini - La proposta si sta definendo sotto il profilo tecnico insieme con Rfi. C'è un forte interesse a servire un grande bacino di viaggiatori, come è il Garda, anche per la vocazione sempre più forte di quest'area a diventare l'hub turistico del Nord Italia e cresce l'apprezzamento per l'ipotesi della stazione del Garda anche da parte degli operatori turistici e dei residenti». 

«Sfruttando le prerogative dell'alta velocità, la realizzazione della 'fermata Garda' - ha rimarcato l'assessore - potrebbe affermare il Basso Garda come uno dei più importanti snodi ferroviari turistici europei. Abbiamo davanti un'opportunità irripetibile: il Benaco, che già registra oltre 22 milioni di presenze l'anno, non solo infatti potrà migliorare l'accessibilità e crescere ulteriormente, ma diventerà sempre di più per i turisti un fulcro strategico per raggiungere nell'arco di una giornata altre importanti destinazioni». 

«Con la 'stazione Garda' - ha concluso Parolini - Milano, Verona, Venezia, Bologna, Firenze, ma anche gli altri laghi lombardi, saranno infatti raggiungibili dal Garda in tempi molto brevi. Questo aumenterebbe in maniera significativa l'attrattività del Lago di Garda come destinazione turistica, porta d'accesso e punto di partenza per accedere ad un'offerta più ampia, permettendo a quest'area di superare abbondantemente i 25 milioni di presenze e di innescare processi virtuosi che avranno benefici sul turismo in tutto il Paese». L’iter burocratico intanto si è messo in moto

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